Page 1500 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1500





sopra l'altare una statua di marmo di braccia quattro oltra modo
lodatissima, d'un San Iacopo, il quale ha una movenzia molto graziosa et è
condotto con perfezzione e giudizio, onde gli arecò grandissima fama, e
mentre che faceva queste statue, fece la pianta e modello e poi cominciò a

fare murare la chiesa di San Marcello de' frati de' Servi, opera certo
bellissima. E seguitando d'essere adoperato nelle cose d'architettura, fece
a Messer Marco Coscia una loggia bellissima sulla strada che va a Roma, a
Ponte Molle nella via Appia; per la Compagnia del Crocifisso della chiesa di

San Marcello un Crocifisso di legno da portare a processione molto
grazioso, e per Antonio cardinale di Monte cominciò una gran fabbrica alla
sua vigna fuor di Roma, in su l'Acqua vergine. E forse è di mano di Iacopo
un molto bel ritratto di marmo di detto cardinal vecchio di Monte, che oggi

è nel palazzo del signor Fabiano al Monte San Savino sopra la porta della
camera principale di sala. Fece fare ancora la casa di Messer Luigi Leoni
molto comoda, et in Banchi un palazzo, che è dalla casa de' Gaddi, il quale
fu poi compero da Filippo Strozzi, che certo è comodo e bellissimo e con

molti ornamenti.
Essendosi in questo tempo col favore di papa Leone levato sù la nazione

fiorentina, a concorrenzia de' Tedeschi e delli Spagnuoli e de' Franzesi, i
quali avevono chi finito e chi cominciato in Roma le chiese delle loro
nazioni e quelle fatte adornare e cominciate a sfiziare solennemente,
aveva chiesto di poter fare ancor essa una chiesa. Di che avendo dato

ordine il Papa a Lodovico Capponi, allora consolo della nazione, fu
deliberato che dietro Banchi al principio di strada Iulia in sulla riva del
Tevere, si facesse una grandissima chiesa e si dedicasse a San Giovanni
Batista, la quale per magnificenza, grandezza, spesa, ornamenti e disegno,

quella di tutte l'altre nazioni avanzasse. Concorrendo dunque in fare
disegni per quest'opera, Raffaello da Urbino, Antonio da San Gallo e
Baldassarre da Siena et il Sansovino, veduto che il Papa ebbe i disegni di
tutti, lodò come migliore quello del Sansovino, per avere egli oltre all'altre

cose fatto su quattro canti di quella chiesa per ciascuno una tribuna e nel
mezzo una maggiore tribuna, simile a quella pianta che Sebastiano Serlio
pose nel suo secondo libro di architettura. Là onde, concorrendo col volere
del Papa tutti i capi della nazione fiorentina con molto favore del

Sansovino, si cominciò a fondare una parte di questa chiesa, lunga tutta
ventidue canne; ma non vi essendo spazio e volendo pur fare la facciata di
detta chiesa in sulla dirittura delle case di strada Iulia, erano necessitati
entrare nel fiume del Tevere almeno quindici canne, il che piacendo a

molti, per essere maggiore spesa e più superba il fare i fondamenti nel
fiume, si mise mano a farli e vi spesero più di quarantamila scudi, che
sarebbono bastanti a fare la metà della muraglia della chiesa. Intanto il
   1495   1496   1497   1498   1499   1500   1501   1502   1503   1504   1505