Page 167 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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di S. Trinita, fece allato alla porta del fianco verso il fiume la cappella degli
Strozzi, dove è in fresco la coronazione della Madonna con un coro d'Angeli,
che tirano assai alla maniera di Giotto; e dalle bande sono storie di S. Lucia
molto ben lavorate. Nella Badia di Firenze dipinse la cappella di S. Giovanni

Evangelista della famiglia de' Covoni allato alla sagrestia. Et in Pistoia fece
a fresco la cappella maggiore della chiesa di S. Francesco, e la cappella di
S. Lodovico, con le storie loro, che sono ragionevoli. Nel mezzo della chiesa
di S. Domenico della medesima città è un Crucifisso, una Madonna, et un S.

Giovanni con molta dolcezza lavorati, e ai piedi un'ossatura di morto intera,
nella quale, che fu cosa inusitata in que' tempi, mostrò Puccio aver tentato
di vedere i fondamenti dell'arte; in questa opera si legge il suo nome fatto
da lui stesso in questo modo: PUCCIO DI FIORENZA ME FECE; e di sua

mano ancora in detta chiesa sopra la porta di S. Maria Nuova nell'arco, tre
mezze figure, la Nostra Donna col Figliuolo in braccio e S. Piero da una
banda e dall'altra S. Francesco.

Dipinse ancora nella già detta città d'Ascesi, nella chiesa di sotto S.
Francesco, alcune storie della Passione di Gesù Cristo in fresco con buona
pratica e molto risoluta, e nella cappella della chiesa di S. Maria

degl'Angeli, lavorata a fresco, un Cristo in gloria con la Vergine che lo
priega pel popolo cristiano, la quale opera, che è assai buona, è tutta
affumicata dalle lampane e dalla cera che in gran copia vi si arde
continuamente. E di vero, per quello che si può giudicare, avendo Puccio la

maniera e tutto il modo di fare di Giotto suo maestro, egli se ne seppe
servire assai nell'opere che fece, ancor che, come vogliono alcuni, egli non
vivesse molto, essendosi infermato e morto per troppo lavorare in fresco. È
di sua mano, per quello che si conosce, nella medesima chiesa la cappella

di S. Martino e le storie di quel Santo lavorate in fresco per lo cardinal
Gentile. Vedesi ancora a mezza la strada nominata Portica un Cristo alla
colonna, ed in un quadro la Nostra Donna e S. Caterina e S. Chiara che la
mettono in mezzo.

Sono sparte in molti altri luoghi opere di costui, come in Bologna una

tavola nel tramezzo della chiesa con la Passione di Cristo e storie di S.
Francesco; e insomma altre che si lasciano per brevità. Dirò bene che in
Ascesi, dove sono il più dell'opere sue, e dove mi pare che egli aiutasse a
Giotto a dipignere, ho trovato che lo tengono per loro cittadino, e che
ancora oggi sono in quella città alcuni della famiglia de' Capanni. Onde

facilmente si può credere che nascesse in Firenze, avendolo scritto egli, e
che fusse discepolo di Giotto, ma che poi togliesse moglie in Ascesi, che
quivi avesse figliuoli, e ora vi siano descendenti. Ma perché ciò sapere a

punto non importa più che tanto, basta che egli fu buon maestro.
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