Page 162 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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pitture, e fra l'altre della detta sala vi erano i ritratti di molti uomini famosi,
e fra essi quello di esso Giotto; al quale avendo un giorno per capriccio
chiesto il re, che gli dipignesse il suo reame, Giotto, secondo che si dice, gli
dipinse un asino imbastato che teneva ai piedi un altro basto nuovo, e

fiutandolo facea sembiante di desiderarlo, et in su l'uno e l'altro basto
nuovo era la corona reale e lo scettro della podestà: onde dimandato
Giotto dal re, quello che cotale pittura significasse, rispose, tale i sudditi
suoi essere e tale il regno, nel quale ogni giorno nuovo Signore si desidera.

Partito Giotto da Napoli per andare a Roma, si fermò a Gaeta, dove gli fu
forza nella Nunziata far di pittura alcune storie del Testamento Nuovo, oggi

guaste dal tempo, ma non però in modo che non vi si veggia benissimo il
ritratto d'esso Giotto appresso a un Crucifisso grande molto bello. Finita
quest'opera, non potendo ciò negare al signor Malatesta, prima si trattenne
per servigio di lui alcuni giorni in Roma, e di poi se n'andò a Rimini, della

qual città era il detto Malatesta signore, e lì nella chiesa di S. Francesco
fece moltissime pitture, le quali poi da Gismondo figliuolo di Pandolfo
Malatesti, che rifece tutta la detta chiesa di nuovo, furono gettate per terra
e rovinate.

Fece ancora nel chiostro di detto luogo all'incontro della facciata della
chiesa in fresco l'istoria della beata Michelina, che fu una delle più belle ed

eccellenti cose che Giotto facesse già mai, per le molte e belle
considerazioni che egli ebbe nel lavorarla; perché oltr'alla bellezza de'
panni e la grazia e vivezza delle teste che sono miracolose, vi è, quanto

può donna esser bella, una giovane, la qual per liberarsi dalla calunnia
dell'adulterio, giura sopra un libro in atto stupendissimo, tenendo fissi
gl'occhi suoi in quelli del marito, che giurare la facea per diffidenza d'un
figliuolo nero partorito da lei, il quale in nessun modo poteva acconciarsi a
credere che fusse suo. Costei, sì come il marito mostra lo sdegno e la

diffidenza nel viso, fa conoscere con la pietà della fronte e degli occhi a
coloro che intentissimamente la contemplano, la innocenza e semplicità
sua, et il torto che se le fa, facendola giurare, e publicandola a torto per

meretrice. Medesimamente grandissimo affetto fu quello ch'egli espresse in
un infermo di certe piaghe: perché tutte le femmine che gli sono intorno,
offese dal puzzo, fanno certi storcimenti schifi i più graziati del mondo. Li
scorti poi, che in un altro quadro si veggiono fra una quantità di poveri
rattratti, sono molto lodevoli e deono essere, appresso gl'artefici, in pregio,

perché da essi si è avuto il primo principio e modo di farli; senzaché non si
può dire che siano, come primi, se non ragionevoli. Ma sopra tutte l'altre
cose che sono in questa opera, è maravigliosissimo l'atto che fa la sopra

detta beata verso certi usurai che le sborsano i danari dalla vendita delle
sue possessioni per dargli a' poveri; perché in lei si dimostra il dispregio de'
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