Page 159 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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cinque storie della vita di Cristo, e nella sagrestia la tavola principale, che
furono da lui con tanta diligenza condotte, che non uscì mai a tempera
delle sue mani il più pulito lavoro; onde meritò che il Papa, tenendosi ben
servito, facesse dargli per premio secento ducati d'oro, oltre avergli fatto

tanti favori, che ne fu detto per tutta Italia.
Fu in questo tempo a Roma molto amico di Giotto (per non tacere cosa

degna di memoria che appartenga all'arte) Oderigi d'Agobbio eccellente
miniatore in que' tempi, il quale condotto perciò dal Papa miniò molti libri
per la libreria di palazzo, che sono in gran parte oggi consumati dal tempo.
E nel mio libro de' disegni antichi sono alcune reliquie di man propria di

costui, che invero fu valente uomo; sebbene fu molto miglior maestro di lui
Franco Bolognese miniatore, che per lo stesso Papa e per la stessa libreria
ne' medesimi tempi lavorò assai cose eccellentemente in quella maniera,
come si può vedere nel detto libro, dove ho di sua mano disegni di pitture

e di minio, e fra essi un'aquila molto ben fatta, et un lione che rompe un
albero, bellissimo. Di questi due miniatori eccellenti fa menzione Dante
nell'undecimo capitolo del Purgatorio, dove si ragiona de' vanagloriosi, con
questi versi:



O, dissi lui, non se' tu Oderigi,

l'onor d'Agobbio e l'onor di quell'arte,

ch'alluminare è chiamata in Parigi?

Frate, diss'egli, più ridon le carte
che pennelleggia Franco Bolognese:

l'onor è tutto or suo, e mio in parte.



Il Papa avendo veduto queste opere, e piacendogli la maniera di Giotto
infinitamente, ordinò che facesse intorno intorno a S. Piero istorie del
Testamento Vecchio e Nuovo: onde cominciando, fece Giotto a fresco

l'Angelo, di sette braccia, che è sopra l'organo e molte altre pitture, delle
quali parte sono da altri state restaurate a' dì nostri, e parte nel rifondare
le mura nuove, o state disfatte o trasportate dall'edifizio vecchio di S. Piero
fin sotto l'organo: come una Nostra Donna in muro, la quale perché non
andasse per terra, fu tagliato attorno il muro et allacciato con travi e ferri,

e così levata, e murata poi, per la sua bellezza, dove volle la pietà et
amore che porta alle cose eccellenti dell'arte messer Niccolò Acciaiuoli,
dottore fiorentino, il quale di stucchi e d'altre moderne pitture adornò

riccamente quest'opera di Giotto. Di mano del quale ancora fu la nave di
musaico ch'è sopra le tre porte del portico nel cortile di S. Piero, la quale è
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