Page 154 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Giotto. Il quale fra gl'altri ritrasse, come ancor oggi si vede, nella capella
del palagio del podestà di Firenze, Dante Alighieri coetaneo et amico suo
grandissimo, e non meno famoso poeta, che si fusse ne' medesimi tempi
Giotto pittore, tanto lodato da messer Giovanni Boccaccio nel proemio della
novella di messer Forese da Rabatta e di esso Giotto dipintore. Nella
medesima capella è il ritratto, similmente di mano del medesimo, di ser
Brunetto Latini maestro di Dante, e di messer Corso Donati gran cittadino
di que' tempi.
Furono le prime pitture di Giotto nella capella dell'altar maggiore della
Badia di Firenze, nella quale fece molte cose tenute belle, ma
particolarmente una Nostra Donna quando è annunziata; perché in essa
espresse vivamente la paura e lo spavento che nel salutarla Gabriello mise
in Maria Vergine, la qual pare che tutta piena di grandissimo timore voglia
quasi mettersi in fuga.
È di mano di Giotto parimente la tavola dell'altar maggiore di detta
cappella, la quale vi si è tenuta insino a oggi et anco vi si tiene, più per
una certa reverenza che s'ha all'opera di tanto uomo, che per altro. E in S.
Croce sono quattro cappelle di mano del medesimo, tre fra la sagrestia e la
capella grande, et una dall'altra banda. Nella prima delle tre, la quale è di
messer Ridolfo de' Bardi, che è quella dove sono le funi delle campane, è la
vita di S. Francesco, nella morte del quale un buon numero di frati
mostrano assai acconciamente l'effetto del piangere. Nell'altra, che è della
famiglia de' Peruzzi, sono due storie della vita di S. Giovanni Battista al
quale è dedicata la capella: dove si vede molto vivamente il ballare e
saltare d'Erodiade, e la prontezza d'alcuni serventi presti ai servigi della
mensa. Nella medesima sono due storie di S. Giovanni Evangelista
maravigliose, cioè quando risuscita Drusiana, e quando è rapito in cielo.
Nella terza, ch'è de' Giugni, intitolata agl'Apostoli, sono di mano di Giotto
dipinte le storie del martirio di molti di loro. Nella quarta che è dall'altra
parte della chiesa verso tramontana, la quale è de' Tosinghi e degli
Spinelli, e dedicata all'Assunzione di Nostra Donna, Giotto dipinse la
natività, lo sposalizio, l'essere annunziata, l'adorazione de' Magi e quando
ella porge Cristo piccol fanciullo a Simeone, che è cosa bellissima: perché
oltre a un grande affetto che si conosce in quel vecchio ricevente Cristo,
l'atto del Fanciullo, che avendo paura di lui porge le braccia e si rivolge
tutto timorosetto verso la madre, non può essere né più affettuoso né più
bello. Nella morte poi di essa Nostra Donna sono gli Apostoli, et un buon
numero d'Angeli con torchi in mano, molto belli.
Nella capella de' Baroncelli in detta chiesa è una tavola a tempera di man
di Giotto, dove è condotta con molta diligenza l'incoronazione di Nostra