Page 149 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI MARGARITONE PITTORE, SCULTORE ET ARCHITETTO

ARETINO


Fra gl'altri vecchi pittori, ne' quali misero molto spavento le lodi che
dagl'uomini meritamente si davano a Cimabue ed a Giotto suo discepolo,

de' quali il buono operare nella pittura faceva chiaro il grido per tutta Italia,
fu un Margaritone aretino pittore, il quale con gl'altri, che in quell'infelice
secolo tenevano il supremo grado nella pittura, conobbe che l'opere di

coloro oscuravano poco meno che del tutto la fama sua. Essendo dunque
Margaritone, fra gl'altri pittori di que' tempi che lavoravano alla greca,
tenuto eccellente, lavorò a tempera in Arezzo molte tavole; et a fresco, ma
in molto tempo e con molta fatica, in più quadri quasi tutta la chiesa di S.
Clemente, badia dell'ordine di Camaldoli, oggi rovinata e spianata tutta,

insieme con molti altri edifizii, e con una rocca forte chiamata S. Chimenti:
per avere il duca Cosimo de' Medici non solo in quel luogo, ma intorno
intorno a quella città disfatto con molti edifizii le mura vecchie, che da

Guido Pietramalesco, già vescovo e padrone di quella città, furono rifatte,
per rifarle con fianchi e baluardi intorno intorno molto più gagliarde e
minori di quello che erano, e per conseguente più atte a guardarsi, e da
poca gente. Erano ne' detti quadri molte figure piccole e grandi, e come
che fussero lavorate alla greca, si conosceva nondimeno ch'ell'erano state

fatte con buon giudizio e con amore, come possono far fede l'opere che di
mano del medesimo sono rimase in quella città, e massimamente una
tavola che è ora in S. Francesco, con un ornamento moderno, nella capella

della Concezzione: dove è una Madonna tenuta da que' frati in gran
venerazione. Fece nella medesima chiesa pure alla greca un Crucifisso
grande, oggi posto in quella capella dove è la stanza degli Operai, il quale
è in su l'asse, dintornata la croce, e di questa sorte ne fece molti in quella
città.

Lavorò nelle monache di S. Margherita un'opera che oggi è appoggiata al

tramezzo della chiesa, cioè una tela confitta sopra una tavola, dove sono
storie di figure piccole della vita di Nostra Donna e di S. Giovanni Batista,
d'assai migliore maniera che le grandi, e con più diligenza e grazia
condotte; della quale opera è da tener conto, non solo perché le dette
figure piccole sono tanto ben fatte che paiono di minio, ma ancora per

essere una maraviglia vedere un lavoro in tela lina essersi trecento anni
conservato.

Fece per tutta la città pitture infinite, et a Sargiano, convento de' frati de'
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