Page 144 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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giovanetto, molte burle, e il quale ebbe da lui il ritratto di papa Celestino
IIII milanese, e quello d'Innocenzo Quarto, l'uno e l'altro de' quali ritrasse
poi nelle pitture sue che fece a Pisa in S. Paolo a ripa d'Arno. Fu discepolo,
e forse figliuolo del medesimo, Antonio d'Andrea Tafi, il quale fu

ragionevole dipintore; ma non ho potuto trovare alcun'opera di sua mano;
solo si fa menzione di lui nel vecchio libro della Compagnia degli uomini del
disegno.

Merita dunque d'essere molto lodato fra gli antichi maestri Andrea Tafi,
perciò che sebbene imparò i principii del musaico da coloro che egli
condusse da Vinezia a Firenze, aggiunse nondimeno tanto di buono all'arte,

commettendo i pezzi con molta diligenza insieme, e conducendo il lavoro
piano come una tavola (il che è nel musaico di grandissima importanza),
che egli aperse la via di far bene, oltre gl'altri, a Giotto, come si dirà nella
vita sua; e non solo a Giotto, ma a tutti quelli che dopo a lui insino ai tempi

nostri si sono in questa sorte di pittura essercitati. Onde si può con verità
affermare, che quelle opere che oggi si fanno maravigliose di musaico in S.
Marco di Vinezia et in altri luoghi, avessero da Andrea Tafi il loro primo
principio.



FINE DELLA VITA D'ANDREA TAFI


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