Page 142 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 142
perché tutte quelle che fecero in Italia i maestri di quell'età, come si è
detto nel Proemio delle Vite, furono molto goffe, come si può vedere in
molti luoghi, e particolarmente in Pistoia in S. Bartolomeo de' Canonici
regolari, dove in un pergamo fatto goffissimamente da Guido da Como, è il
principio della vita di Gesù Cristo con queste parole fattevi dall'artefice
medesimo l'anno 1199:
Sculptor laudatur, quod doctus in arte probatur,
Guido de Como me cunctis carmine promo.
Ma per tornare al tempio di S. Giovanni, lasciando di raccontare l'origine
sua per essere stata scritta da Giovanni Villani e da altri scrittori, avendo
già detto che da quel tempio s'ebbe la buona architettura che oggi è in
uso, aggiugnerò che per quel che si vede, la tribuna fu fatta poi, e che al
tempo che Alesso Baldovinetti dopo Lippo pittore fiorentino racconciò quel
musaico, si vide ch'ell'era stata anticamente dipinta e dissegnata di rosso,
e lavorata tutta sullo stucco.
Andrea Tafi dunque e Apollonio greco fecero in quella tribuna per farlo di
musaico uno spartimento, che stringendo da capo accanto alla lanterna, si
veniva allargando insino sul piano della cornice di sotto, dividendo la parte
più alta in cerchi di varie storie. Nel primo sono tutti i ministri et esecutori
della volontà divina, cioè gli Angeli, gli Arcangeli, i Cherubini, i Serafini, le
Potestati, i Troni, e le Dominazioni; nel secondo grado sono pur di musaico
alla maniera greca le principali cose fatte da Dio, da che fece la luce insino
al Diluvio; nel giro che è sotto questi, il quale viene allargando le otto
facce di quella tribuna, sono tutti i fatti di Ioseffo e de' suoi dodici fratelli.
Seguitano poi sotto questi altri tanti vani della medesima grandezza che
girano similmente inanzi, nei quali è pur di musaico la vita di Gesù Cristo,
da che fu concetto nel ventre di Maria insino all'Ascensione in cielo; poi
ripigliando il medesimo ordine, sotto i tre fregi è la vita di S. Giovanni
Battista, cominciando dall'apparizione dell'Angelo a Zaccheria sacerdote,
insino alla decollazione e sepoltura che gli danno i suoi discepoli; le quali
tutte cose essendo goffe senza disegno e senza arte, e non avendo in sé
altro che la maniera greca di que' tempi, io non lodo semplicemente, ma sì
bene [ho] avuto rispetto al modo di fare di quell'età e all'imperfetto che
allora aveva l'arte della pittura: senza che il lavoro è saldo, e sono i pezzi
del musaico molto bene commessi; insomma il fine di quell'opera è molto
migliore, o, per dir meglio, manco cattivo che non è il principio; sebbene il
tutto, rispetto alle cose d'oggi, muove più tosto a riso che a piacer o
maraviglia.