Page 140 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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fu voluta rubare da un pratese, uomo di malissima vita e quasi un altro ser
Ciapelletto; ma essendo stato scoperto, fu per mano della Justizia come
sacrilego fatto morire. Da che mossi i Pratesi deliberarono di fare, per
tenere più sicuramente la detta cintola, un sito forte e bene accomodato;

onde, mandato per Giovanni che già era vecchio, feciono col consiglio suo
nella chiesa maggiore, la cappella dove ora sta riposta la detta cintola di
Nostra Donna. E poi col disegno del medesimo feciono la detta chiesa
molto maggiore di quello ch'ella era, e la incrostarono di fuori di marmi

bianchi e neri, e similmente il campanile, come si può vedere.
Finalmente essendo Giovanni già vecchissimo, si morì l'anno 1320, dopo

aver fatto oltre a quelle che dette si sono, molte altre opere di scultura et
architettura. E nel vero, si deve molto a lui et a Nicola suo padre, poiché in
tempi privi d'ogni bontà di disegno, diedero in tante tenebre non piccolo
lume alle cose di quest'arti, nelle quali furono in quell'età veramente

eccellenti. Fu sotterrato Giovanni in Camposanto onoratamente, nella
stessa arca dove era stato posto Nicola suo padre.

Furono discepoli di Giovanni molti che dopo lui fiorirono, ma
particolarmente Lino scultore et architetto sanese, il quale fece in Pisa la
capella dove è il corpo di S. Ranieri, in Duomo, tutta ornata di marmi, e
similmente il vaso del battesimo ch'è in detto Duomo, col nome suo.

Né si maravigli alcuno che facessero Nicola e Giovanni tante opere, perché,

oltre che vissono assai, essendo i primi maestri in quel tempo che fussono
in Europa, non si fece alcuna cosa d'importanza alla quale non
intervenissono, come, oltre a quelle che dette si sono, in molte iscrizzioni si
può vedere. E poiché con l'occasione di questi due scultori et architetti si è
delle cose di Pisa ragionato, non tacerò, che in su le scalee di verso lo

Spedale Nuovo intorno alla base che sostiene un leone et il vaso che è
sopra la colonna di porfido, sono queste parole:

Questo è 'l talento che Cesare Imperadore diede a Pisa, con lo quale si
misurava lo censo che a lui era dato: lo quale è edificato sopra questa
colonna e leone nel tempo di Giovanni Rosso Operaio dell'opera di S. Maria

Maggiore di Pisa Anno Domini MCCCXIII. Indictione secunda di Marso.


IL FINE DELLA VITA DI NICOLA E GIOVANNI PISANI




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