Page 136 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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dentro al quale, secondo che si dice, erano gioie di molta valuta, le quali
sono state per le guerre, come si crede, dai soldati, - che non hanno molte
volte né anco rispetto al Santissimo Sagramento - portate via insieme con
alcune figurine tonde che erano in cima e intorno a quell'opera: nella quale
tutta spesero gl'Aretini, secondo che si truova in alcuni ricordi, trentamilia
fiorini d'oro. Né paia ciò gran fatto, perciò che ella fu in quel tempo cosa
quanto potesse essere preziosa e rara; onde tornando Federigo Barbarossa
da Roma dove si era incoronato, e passando per Arezzo molti anni dopo
ch'era stata fatta, la lodò, anzi ammirò infinitamente; et invero a gran
ragione, perché oltre all'altre cose, sono le comettiture di quel lavoro fatto
d'infiniti pezzi, murate e commesse tanto bene, che tutta l'opra a chi non
ha gran pratica delle cose dell'arte, la giudica agevolmente tutta d'un
pezzo.
Fece Giovanni nella medesima chiesa la cappella degl'Ubertini, nobilissima
famiglia e Signori, come sono ancora oggi e più già furono, di castella, con
molti ornamenti di marmo, che oggi sono ricoperti da altri molti e grandi
ornamenti di macigno, che in quel luogo col disegno di Giorgio Vasari
l'anno 1535 furono posti, per sostenimento d'un organo che vi è sopra di
straordinaria bontà e bellezza.
Fece similmente Giovanni Pisano il disegno della chiesa di S. Maria de'
Servi, che oggi è rovinata insieme con molti palazzi delle più nobili famiglie
della città, per le cagioni dette di sopra. Non tacerò che essendosi servito
Giovanni, nel fare il detto altare di marmo, d'alcuni tedeschi, che più per
imparare che per guadagnare s'acconciarono con esso lui, eglino divennero
tali sotto la disciplina sua, che andati dopo quell'opera a Roma, servirono
Bonifazio Ottavo in molte opere di scultura per San Piero, et in architettura
quando fece Civita Castellana. Furono oltre ciò mandati dal medesimo a
Santa Maria d'Orvieto, dove per quella facciata fecero molte figure di
marmo, che secondo que' tempi furono ragionevoli. Ma fra gli altri che
aiutarono Giovanni nelle cose del Vescovado d'Arezzo, Agostino et Agnolo
scultori et architetti sanesi, avanzarono col tempo di gran lunga tutti gli
altri, come al suo luogo si dirà.
Ma tornando a Giovanni, partito che egli fu d'Orvieto, venne a Firenze per
vedere la fabrica che Arnolfo faceva di Santa Maria del Fiore, e per vedere
similmente Giotto, del quale aveva sentito fuori gran cose ragionare; ma
non fu sì tosto arivato a Firenze, che dagli Operai della detta fabrica di S.
Maria del Fiore, gli fu data a fare la Madonna che in mezzo a due Angioli
piccoli è sopra la porta di detta chiesa che va in Canonica, la quale opera
fu allora molto lodata. Dopo fece il battesimo piccolo di S. Giovanni, dove
sono alcune storie di mezzo rilievo della vita di quel Santo.