Page 183 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI PIETRO LAURATI PITTORE SANESE






Pietro Laurati, eccellente pittor sanese, provò, vivendo, quanto gran

contento sia quello dei veramente virtuosi, che sentono l'opere loro essere
nella patria e fuori in pregio, e che si veggiono essere da tutti gli uomini
disiderati; perciò che nel corso della vita sua fu per tutta Toscana chiamato
e carezzato, avendolo fatto conoscere primieramente le storie che dipinse

a fresco nella Scala, spedale di Siena, nelle quali imitò di sorte la maniera
di Giotto divolgata per tutta Toscana, che si credette a gran ragione che
dovesse, come poi avvenne, divenire miglior maestro che Cimabue e Giotto
e gli altri stati non erano: perciò che le figure che rappresentano la Vergine

quando ella saglie i gradi del tempio, accompagnata da Giovacchino e da
Anna e ricevuta dal sacerdote, e poi lo sponsalizio, sono con
bell'ornamento così ben panneggiate e ne' loro abiti semplicemente
avvolte, ch'elle dimostrano nell'arie delle teste maestà, e nella disposizione

delle figure bellissima maniera.
Mediante dunque questa opera, la quale fu principio d'introdurre in Siena il

buon modo della pittura, facendo lume a tanti belli ingegni che in quella
patria sono in ogni età fioriti, fu chiamato Pietro a Monte Oliveto di
Chiusuri, dove dipinse una tavola a tempera che oggi è posta nel paradiso

sotto la chiesa. In Fiorenza, poi, dipinse dirimpetto alla porta sinistra della
chiesa di Santo Spirito, in sul canto dove oggi sta un beccaio, un
tabernacolo, che per la morbidezza delle teste e per la dolcezza che in esso
si vede, merita di essere sommamente da ogni intendente artefice lodato.
Da Fiorenza andato a Pisa, lavorò in Camposanto, nella facciata che è

accanto alla porta principale, tutta la vita de' Santi Padri con sì vivi affetti e
con sì belle attitudini, che paragonando Giotto, ne riportò grandissima lode,
avendo espresso in alcune teste col disegno e con i colori tutta quella

vivacità che poteva mostrare la maniera di que' tempi.
Da Pisa trasferitosi a Pistoia, fece in S. Francesco in una tavola a tempera
una Nostra Donna con alcuni Angeli intorno molto bene accomodati; e nella

predella che andava sotto questa tavola, in alcune storie fece certe figure
piccole tanto pronte e tanto vive, che in que' tempi fu cosa maravigliosa;
onde sodisfacendo non meno a sé che agl'altri, volle porvi il nome suo con

queste parole: Petrus Laurati de Senis. Essendo, poi, chiamato Pietro
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