Page 187 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI ANDREA PISANO SCULTORE ET ARCHITETTO



Non fiorì mai, per tempo nessuno, l'arte della pittura, che gli scultori non
facessino il loro esercizio con eccellenza: e di ciò ne sono testimonii, a chi
ben riguarda, l'opere di tutte l'età; perché veramente queste due arti sono

sorelle, nate in un medesimo tempo e nutrite e governate da una
medesima anima.

Questo si vede in Andrea Pisano, il quale, esercitando la scultura nel tempo
di Giotto, fece tanto miglioramento in tal arte, che e per pratica e per
studio fu stimato in quella professione il maggior uomo che avessino avuto
insino ai tempi suoi i Toscani, e massimamente nel gettar di bronzo. Per lo

che da chiunque lo conobbe furono in modo onorate e premiate l'opere
sue, e massimamente da' Fiorentini, che non gl'increbbe cambiare patria,
parenti, facultà et amici. A costui giovò molto quella difficultà che avevano

avuto nella scultura i maestri che erano stati avanti a lui, le sculture de'
quali erano sì rozze e sì dozinali, che chi le vedeva a paragone di quelle di
quest'uomo le giudicava un miracolo. E che quelle prime fussero goffe, ne
fanno fede, come s'è detto altrove, alcune che sono sopra la porta
principale di S. Paulo di Firenze, et alcune che di pietra sono nella chiesa

d'Ognissanti, le quali sono così fatte, che piuttosto muovono a riso coloro
che le mirano, che ad alcuna maraviglia o piacere. E certo è che l'arte della
scultura si può molto meglio ritrovare, quando si perdesse l'essere delle

statue, avendo gli uomini il vivo et il naturale che è tutto tondo, come vuol
ella, che non può l'arte della pittura, non essendo così presto e facile il
ritrovare i bei dintorni e la maniera buona per metterla in luce. Le quali
cose nell'opere che fanno i pittori arrecano maiestà, bellezza, grazia e
ornamento.

Fu in una cosa alle fatiche d'Andrea favorevole la fortuna, perché essendo

state condotte in Pisa, come si è altrove detto, mediante le molte vittorie
che per mare ebbero i Pisani, molte anticaglie e pili che ancora sono
intorno al Duomo et al Camposanto, elle gli fecero tanto giovamento e
diedero tanto lume, che tale non lo potette aver Giotto, per non si essere

conservate le pitture antiche tanto quanto le sculture. E sebbene sono
spesso le statue destrutte da' fuochi, dalle rovine e dal furor delle guerre, e
sotterrate e trasportate in diversi luoghi, si riconosce nondimeno da chi
intende la differenza delle maniere di tutti i paesi, come per esempio la

egizzia è sottile e lunga nelle figure, la greca è artifiziosa e di molto studio
negl'ignudi, e le teste hanno quasi un'aria medesima, e l'antichissima
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