Page 191 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Piangete, donne, e con voi pianga Amore,
e nel quarto capitolo del Trionfo d'Amore, dove dice:
Ecco Cin da Pistoia, Guitton d'Arezzo,
che di non esser primo par ch'ira aggia etc.
Si vede in questo sepolcro di mano d'Andrea in marmo il ritratto di esso
messer Cino, che insegna a un numero di suoi scolari che gli sono intorno,
con sì bella attitudine e maniera, che in que' tempi, sebbene oggi non
sarebbe in pregio, dovette esser cosa maravigliosa.
Si servì anco d'Andrea nelle cose d'architettura Gualtieri duca d'Atene e
tiranno de' Fiorentini, facendogli allargare la piazza, e, per fortificarsi nel
palazzo, ferrare tutte le finestre da basso del primo piano, dov'è oggi la
sala de' Dugento, con ferri quadri e gagliardi molto. Aggiunse ancora il
detto Duca dirimpetto a S. Piero Scheraggio le mura a bozzi che sono
accanto al palazzo, per accrescerlo; e nella grossezza del muro fece una
scala segreta per salire e scendere occultamente, e nella detta facciata di
bozzi fece da basso una porta grande, che serve oggi alla dogana, e sopra
quella l'arme sua, e tutto col disegno e consiglio di Andrea; la quale arme
sebbene fu fatta scarpellare dal magistrato de' Dodici che ebbe cura di
spegnere ogni memoria di quel Duca, rimase nondimeno nello scudo
quadro la forma del leone rampante con due code, come può veder
chiunque la considera con diligenza. Per lo medesimo Duca fece Andrea
molte torri intorno alle mura della città; e non pure diede principio
magnifico alla porta a San Friano e la condusse al termine che si vede, ma
fece ancora le mura degl'antiporti a tutte le porte della città, e le porte
minori per commodità de' popoli. E perché il Duca aveva in animo di fare
una fortezza sopra la costa di S. Giorgio, ne fece Andrea il modello, che poi
non servì per non avere avuto la cosa principio, essendo stato cacciato il
Duca l'anno 1343. Ben ebbe in gran parte effetto il disiderio che quel Duca
avea di ridurre il palazzo in forma di un forte castello, poiché a quello che
era stato fatto da principio fece così gran giunta, come quella è che oggi si
vede, comprendendo nel circuito di quello le case de' Filipetri, la torre e le
case degl'Amidei e Mancini, e quelle de' Bellalberti. E perché dato principio
a sì gran fabrica et a grosse mura e barbacani, non aveva così in pronto
tutto quello che bisognava, tenendo indietro la fabrica del Ponte Vecchio,
che si lavorava con prestezza come cosa necessaria, si servì delle pietre
conce e de' legnami ordinati per quello senza rispetto nessuno. E sebbene