Page 188 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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toscana difficile nei capelli et alquanto rozza. De' Romani (chiamo Romani
per la maggior parte quelli che, poi che fu soggiogata la Grecia, si
condussono a Roma, dove ciò che era di buono e di bello nel mondo fu
portato), questa, dico, è tanto bella per l'arie, per l'attitudini, pe' moti, per
gl'ignudi e per i panni, che si può dire che egl'abbiano cavato il bello da
tutte l'altre provincie, e raccoltolo in una sola maniera, perché ella sia,
com'è, la migliore, anzi la più divina di tutte l'altre. Le quali tutte belle
maniere et arti essendo spente al tempo d'Andrea, quella era solamente in
uso, che dai Gotti e da' Greci goffi era stata recata in Toscana. Onde egli,
considerato il nuovo disegno di Giotto e quelle poche anticaglie che
gl'erano note, in modo assottigliò gran parte della grossezza di sì sciaurata
maniera col suo giudizio, che cominciò a operar meglio e a dare molto
maggior bellezza alle cose, che non aveva fatto ancora nessun altro in
quell'arte insino ai tempi suoi. Per che, conosciuto l'ingegno e la buona
pratica e destrezza sua, fu nella patria aiutato da molti e datogli a fare,
essendo ancora giovane, a S. Maria a Ponte alcune figurine di marmo, che
gli recarono così buon nome, che fu ricerco con istanza grandissima di
venire a lavorare a Firenze per l'opera di S. Maria del Fiore, che aveva,
essendosi cominciata la facciata dinanzi delle tre porte, carestia di maestri
che facessero le storie, che Giotto aveva disegnato pel principio di detta
fabrica.
Si condusse adunque Andrea a Firenze in servigio dell'opera detta, e
perché disideravano in quel tempo i Fiorentini rendersi grato et amico papa
Bonifazio Ottavo, che allora era Sommo Pontefice della chiesa di Dio,
vollono che inanzi a ogni altra cosa Andrea facesse di marmo e ritraesse di
naturale detto Pontefice. Laonde, messo mano a questa opera, non restò,
che ebbe finita la figura del Papa, et un S. Pietro et un S. Paolo che lo
mettono in mezzo, le quali tre figure furono poste e sono nella facciata di
S. Maria del Fiore. Facendo poi Andrea per la porta del mezzo di detta
chiesa in alcuni tabernacoli o ver nicchie, certe figurine di profeti, si vide
ch'egli aveva recato gran miglioramento all'arte, e che egli avanzava in
bontà e disegno tutti coloro che insino allora avevano per la detta fabrica
lavorato. Onde fu risoluto che tutti i lavori d'importanza si dessono a fare a
lui e non ad altri; per che non molto doppo gli furono date a fare le quattro
statue de' principali Dottori della chiesa, S. Girolamo, S. Ambruogio, S.
Agostino e S. Gregorio. E finite queste, che gli acquistarono grazia e fama
appresso gli Operai, anzi appresso tutta la città, gli furono date a far due
altre figure di marmo della medesima grandezza, che furono il S. Stefano e
S. Lorenzo, che sono nella detta facciata di S. Maria del Fiore in sull'ultime
cantonate.
È di mano d'Andrea similmente la Madonna di marmo alta tre braccia e