Page 185 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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accresciuto le finestre che prima vi erano e fattone dell'altre, ho levato
anco il coro, che essendo dinanzi occupava gran parte della chiesa, e, con
molta sodisfazione di que' signori Canonici, postolo dietro l'altar maggiore.
Il quale altare nuovo essendo isolato, nella tavola dinanzi ha un Cristo che
chiama Pietro et Andrea dalle reti, e dalla parte del coro è in un'altra
tavola S. Giorgio che occide il serpente. Dagli lati sono quattro quadri, et in
ciascuno d'essi due Santi grandi quanto il naturale. Sopra, poi, e da basso
nelle predelle è una infinità d'altre figure, che per brevità non si
raccontano. L'ornamento di questo altare è alto braccia tredici, e la
predella alta braccia due. E perché dentro è vòto e vi si va con una scala
per uno uscetto di ferro molto bene accommodato, vi si serbano molte
venerande reliquie, che di fuori si possono vedere per due grate che sono
dalla parte dinanzi; e fra l'altre vi è la testa di S. Donato vescovo e
protettor di quella città; e in una cassa di mischio di braccia tre, la quale ho
fatta fare di nuovo, sono l'ossa di quattro Santi; e la predella dell'altare,
che a proporzione lo cinge tutto intorno intorno, ha dinanzi il tabernacolo o
vero ciborio del Sagramento di legname intagliato e tutto dorato alto
braccia tre in circa, il quale tabernacolo è tutto tondo, e si vede così dalla
parte del coro come dinanzi. E perché non ho perdonato né a fatica né a
spesa nessuna, parendomi esser tenuto a così fare in onor di Dio, questa
opera, per mio giudizio, ha tutti quegli ornamenti d'oro, d'intagli, di pitture,
di marmi, di trevertini, di mischi e di porfidi e d'altre pietre, che per me si
sono in quel luogo potuti maggiori.
Ma tornando oramai a Pietro Laurati, finita la tavola di cui si è di sopra
ragionato, lavorò in S. Piero di Roma molte cose, che poi sono state
rovinate per fare la fabrica nuova di S. Piero. Fece ancora alcune opere in
Cortona et in Arezzo oltre quelle che si son dette; alcun'altre nella chiesa di
S. Fiora e Lucilla, monasterio de' monaci Neri, e in particolare in una
capella un S. Tommaso che pone a Cristo nella piaga del petto la mano.
Fu discepolo di Pietro, Bartolomeo Bologhini sanese, il quale in Siena et in
altri luoghi d'Italia lavorò molte tavole; et in Fiorenza è di sua mano quella
che è in sull'altare della capella di S. Silvestro in S. Croce. Furono le pitture
di costoro intorno agli anni di nostra salute 1350; e nel mio libro tante
volte citato si vede un disegno di mano di Pietro, dove un calzolaio che
cuce, con semplici ma naturalissimi lineamenti, mostra grandissimo affetto
e qual fusse la propria maniera di Pietro, il ritratto del quale era di mano di
Bartolomeo Bologhini in una tavola in Siena, quando non sono molti anni lo
ricavai da quello nella maniera che di sopra si vede.
FINE DELLA VITA DI PIETRO LAURATI