Page 214 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI SIMONE SANESE PITTORE
Felici veramente si possono dire quegl'uomini che sono dalla natura
inclinati a quell'arti che possono recar loro non pure onore et utile
grandissimo, ma, che è più, fama e nome quasi perpetuo; più felici poi
sono coloro che si portano dalle fasce, oltre a cotale inclinazione,
gentilezza e costumi cittadineschi, che gli rendono a tutti gl'uomini
gratissimi; ma più felici di tutti finalmente (parlando degl'artefici) sono
quelli che oltre all'avere da natura inclinazione al buono, e dalla medesima
e dalla educazione costumi nobili, vivono al tempo di qualche famoso
scrittore, da cui per un piccolo ritratto o altra così fatta cortesia delle cose
dell'arte, si riporta premio alcuna volta, mediante gli loro scritti, d'eterno
onore e nome; la qual cosa si deve, fra coloro che attendono alle cose del
disegno, particolarmente desiderare e cercare dagl'eccellenti pittori, poiché
l'opere loro, essendo in superficie et in campo di colore, non possono avere
quell'eternità che dànno i getti di bronzo e le cose di marmo allo scultore o
le fabriche agl'architetti.
Fu dunque quella di Simone grandissima ventura vivere al tempo di Messer
Francesco Petrarca, et abbattersi a trovare in Avignone alla corte questo
amorosissimo poeta desideroso d'avere la imagine di Madonna Laura di
mano di maestro Simone; perciò che avutala bella come desiderato avea,
fece di lui memoria in due sonetti, l'uno de' quali comincia:
Per mirar Policleto a prova fiso
con gl'altri che ebber fama di quell'arte
e l'altro:
Quando giunse a Simon l'alto concetto
ch'a mio nome gli pose in man lo stile.
Et in vero questi sonetti e l'averne fatto menzione in una delle sue lettere
famigliari nel quinto libro, che comincia: "Non sum nescius", hanno dato più
fama alla povera vita di maestro Simone, che non hanno fatto né faranno
mai tutte l'opere sue; perché elleno hanno a venire, quando che sia, meno,
dove gli scritti di tant'uomo viveranno eterni secoli. Fu dunque Simone
Memmi sanese eccellente dipintore, singolare ne' tempi suoi e molto
stimato nella corte del Papa, perciò che dopo la morte di Giotto maestro