Page 237 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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e l'insegne delle famiglie loro, et alcune scritte che oggi si possono
malamente leggere per esser consumate dal tempo. Nella quale opera, per
disegno e per esser stata condotta con molta diligenza, piacque
universalmente a ognuno la maniera dell'artefice. Dopo fece alle Campora,

luogo de' monaci Neri fuor della porta a S. Piero Gattolini, un S. Cosimo e
S. Damiano, che furono guasti nell'imbiancare la chiesa; et al ponte a'
Romiti in Valdarno, il tabernacolo ch'è in sul mezzo murato, dipinse a
fresco con bella maniera di sua mano. Trovasi, per ricordo di molti che ne

scrissero, che Tommaso attese alla scultura e lavorò una figura di marmo
nel campanile di S. Maria del Fiore di Firenze di braccia quattro, verso dove
oggi sono i Pupilli. In Roma similmente condusse a buon fine in S. Giovanni
Laterano una storia, dove figurò il papa in più gradi, la quale oggi ancora si

vede consumata e rosa dal tempo. Et in casa degl'Orsini una sala piena
d'uomini famosi et in un pilastro d'Araceli un San Lodovico molto bello a
canto all'altar maggiore a man ritta; in Ascesi ancora nella chiesa di sotto
di S. Francesco dipinse sopra il pergamo, non vi essendo altro luogo che

non fusse dipinto, in un arco la coronazione di Nostra Donna con molti
Angeli intorno, tanto graziosi e con bell'arie nei volti et in modo dolci e
delicati, che mostrano, con la solita unione de' colori il che era proprio di
questo pittore, lui avere tutti gl'altri insin allora stati paragonato; et intorno

a questo arco fece alcune storie di S. Niccolò. Parimente nel monasterio di
S. Chiara della medesima città, a mezzo la chiesa, dipinse una storia in
fresco, nella quale è S. Chiara sostenuta in aria da due Angeli che paiono
veri, la quale resuscita un fanciullo che era morto, mentre le stanno intorno

tutte piene di maraviglia molte femine belle nel viso, nell'acconciature de'
capi e negl'abiti che hanno indosso di que' tempi molto graziosi. Nella
medesima città d'Ascesi fece sopra la porta della città che va al Duomo,
cioè in un arco dalla parte di dentro, una Nostra Donna col Figliuolo in

collo, con tanta diligenza che pare viva, et un S. Francesco et un altro
santo bellissimi, le quali due opere, se bene la storia di S. Chiara non è
finita per essersene Tommaso tornato a Firenze amalato, sono perfette e
d'ogni lode dignissime.

Dicesi che Tommaso fu persona maninconica e molto soletaria, ma
dell'arte amorevole e studiosissimo, come apertamente si vede in Fiorenza

nella chiesa di San Romeo, per una tavola lavorata da lui a tempera, con
tanta diligenza et amore, che di suo non si è mai veduto in legno cosa
meglio fatta: in questa tavola, che è posta nel tramezzo di detta chiesa a
man destra, è un Cristo morto con le Marie intorno e Nicodemo,

accompagnati da altre figure, che con amaritudine et atti dolcissimi et
affettuosi piangono quella morte, torcendosi con diversi gesti di mani e
battendosi di maniera che nell'aria de' visi si dimostra assai chiaramente
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