Page 232 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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suo fratello a condurre tutte le figure dell'opera; e finito il tutto le fece
murare e commettere insieme molto consideratamente, senza calcina, con
spranghe di rame impiombate, acciò che i marmi lustranti e puliti non si
macchiassono; la qual cosa gli riuscì tanto bene, con utile et onore di quelli
che sono stati dopo lui, che a chi considera quell'opera, pare, mediante
cotale unione e commettiture trovate dall'Orgagna, che tutta la capella sia
stata cavata d'un pezzo di marmo solo. E ancora ch'ella sia di maniera
tedesca, in quel genere ha tanta grazia e proporzione, ch'ella tiene il primo
luogo fra le cose di que' tempi, essendo massimamente il suo
componimento di figure grandi e piccole e d'Angeli e Profeti di mezzo
rilievo intorno alla Madonna, benissimo condotti, e maraviglioso ancora il
getto de' ricignimenti di bronzo, diligentemente puliti, che girando intorno
a tutta l'opera, la rachiuggono e serrano insieme, di maniera ch'essa ne
rimane non meno gagliarda e forte che in tutte l'altre parti bellissima. Ma
quanto egli si affaticasse per mostrare in quell'età grossa la sottigliezza del
suo ingegno, si vede in una storia grande di mezzo rilievo nella parte di
dietro del detto tabernacolo, dove in figure d'un braccio e mezzo l'una, fece
i dodici Apostoli, che in alto guardano la Madonna mentre in una mandorla
circondata d'Angeli saglie in cielo. In uno de' quali Apostoli ritrasse di
marmo se stesso vecchio com'era, con la barba rasa, col capuccio avvolto
al capo, e col viso piatto e tondo, come di sopra nel suo ritratto, cavato da
quello, si vede. Oltre a ciò scrisse da basso nel marmo queste parole:
"Andreas Cionis Pictor Florentinus Oratorii Archimagister extitit huius.
MCCCLIX".
Trovasi che l'edifizio di questa loggia e del tabernacolo di marmo con tutto
il magisterio costarono novantaseimila fiorini d'oro, che furono molto bene
spesi, perciò che egli è per l'architettura, per le sculture et altri ornamenti
così bello come qual si vogl'altro di que' tempi e tale, che per le cose
fattevi da lui è stato e sarà sempre vivo e grande il nome d'Andrea
Orgagna, il quale usò nelle sue pitture dire: fece Andrea di Cione scultore:
e nelle sculture: fece Andrea di Cione pittore, volendo che la pittura si
sapesse nella scultura, e la scultura nella pittura. Sono per tutto Firenze
molte tavole fatte da lui, che parte si conoscono al nome, come una tavola
in San Romeo, e parte alla maniera, come una che è nel capitolo del
monasterio degl'Angeli. Alcune che ne lasciò imperfette furono finite da
Bernardo suo fratello, che gli sopravisse, non però molt'anni. E perché,
come si è detto, si dilettò Andrea di far versi et altre poesie, egli già
vecchio, scrisse alcuni sonetti al Burchiello allora giovanetto. Finalmente,
essendo d'anni sessanta, finì il corso di sua vita nel 1389, e fu portato dalle
sue case, che erano nella via vecchia de' Corazzai, alla sepoltura
onoratamente.