Page 227 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA D'ANDREA DI CIONE ORGAGNA PITTORE, SCULTORE ET
ARCHITETTO FIORENTINO
Rade volte un ingegnoso è eccellente in una cosa che non possa
agevolmente apprendere alcun'altra, e massimamente di quelle che sono
alla prima sua professione somiglianti, e quasi procedente da un medesimo
fonte; come fece l'Orgagna fiorentino il quale fu pittore, scultore, architetto
e poeta, come di sotto si dirà. Costui, nato in Fiorenza, cominciò ancora
fanciulletto a dar opera alla scultura sotto Andrea Pisano, e seguitò
qualche anno; poi, essendo disideroso, per fare vaghi componimenti
d'istorie, d'esser abondante nell'invenzioni, attese con tanto studio al
disegno, aiutato dalla natura che volea farlo universale, che (come una
cosa tira l'altra) provatosi a dipignere con i colori a tempera et a fresco,
riuscì tanto bene, con l'aiuto di Bernardo Orgagna suo fratello, che esso
Bernardo lo tolse in compagnia a fare in S. Maria Novella nella capella
maggiore, che allora era della famiglia de' Ricci, la vita di Nostra Donna; la
quale opera finita fu tenuta molto bella, se bene per trascuraggine di chi
n'ebbe poi cura, non passarono molti anni che, essendo rotti i tetti, fu
guasta dall'acque e perciò fatta nel modo ch'ell'è oggi, come si dirà al
luogo suo, bastando per ora dire che Domenico Grillandai, che la ridipinse,
si servì assai dell'invenzioni che v'erano dell'Orgagna. Il quale fece anche in
detta chiesa, pure a fresco, la capella degli Strozzi, che è vicina alla porta
della sagrestia e delle campane, in compagnia di Bernardo suo fratello.
Nella quale cappella, a cui si saglie per una scala di pietra, dipinse in una
facciata la gloria del Paradiso con tutti i Santi e con varii abiti et
acconciature di que' tempi. Nell'altra faccia fece l'Inferno, con le bolgie,
centri et altre cose descritte da Dante, del quale fu Andrea studiosissimo.
Fece nella chiesa de' Servi della medesima città, pur con Bernardo, a fresco
la capella della famiglia de' Cresci et in San Pier Maggiore, in una tavola
assai grande, l'incoronazione di Nostra Donna; et in San Romeo presso alla
porta del fianco una tavola.
Similmente, egli e Bernardo suo fratello insieme, dipinsero a fresco la
facciata di fuori di Santo Apollinare con tanta diligenza, che i colori in quel
luogo scoperto si sono vivi e belli maravigliosamente conservati insin'a
oggi. Mossi dalla fama di quest'opre dell'Orgagna, che furono molto lodate,
coloro che in quel tempo governavano Pisa, lo fecero condurre a lavorare
nel Camposanto di quella città un pezzo d'una facciata, secondo che prima
Giotto e Buffalmacco fatto avevano. Onde, messovi mano, in quella dipinse
Andrea un Giudizio Universale con alcune fantasie a suo capriccio, nella
facciata di verso il Duomo, allato alla Passione di Cristo fatta da