Page 225 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 225





l'altre cose uno che in su la riva del mare pesca a lenza, cosa fatta prima
da Giotto in Roma nel musaico della nave di San Piero, è espresso con
grandissima e viva affezzione. Nel terzo dipinse l'Ascensione di Cristo, e
nell'ultimo la venuta dello Spirito Santo, dove nei Giudei che alla porta

cercano volere entrare, si veggono molte belle attitudini di figure. Nella
faccia di sotto sono le sette scienze con i loro nomi e con quelle figure
sotto che a ciascuna si convengono. La Grammatica in abito di donna con
una porta, insegnando a un putto, ha sotto di sé a sedere Donato scrittore.

Dopo la Grammatica segue la Rettorica, et a piè di quella una figura, che
ha due mani a' libri et una terza mano si trae disotto il mantello e se la
tiene appresso alla bocca. La Logica ha il serpente in mano sotto un velo,
et a' piedi suoi Zenone Eleate che legge. L'Aritmetica tiene le tavole

dell'Abaco, e sotto lei siede Abramo inventor di quella. La Musica ha
gl'istrumenti da sonare, e sotto lei siede Tubalcaino che batte con due
martelli sopra una ancudine e sta con gl'orecchi attenti a quel suono. Le
Geometria ha la squadra e le seste, e da basso Euclide. L'Astrologia ha la

sfera del cielo in mano, e sotto i piedi Atlante. Dall'altra parte seggono
sette scienze teologiche, e ciascuna ha sotto di sé quello stato o condizione
d'uomini che più se le conviene: papa, imperatore, re, cardinali, duchi,
vescovi, marchesi et altri; e nel volto del Papa è il ritratto di Clemente

Quinto. Nel mezzo e più alto luogo è San Tommaso d'Aquino, che di tutte
le scienze dette fu ornato, tenendo sotto i piedi alcuni eretici, Ario, Sabellio
et Averrois, e gli sono intorno Mosè, Paulo, Giovanni Evangelista et alcune
altre figure che hanno sopra le quattro virtù cardinali e le tre teologiche,

con altre infinite considerazioni, espresse da Taddeo con disegno e grazia
non piccola, in tanto che si può dir esser stata la meglio intesa e quella che
si è più conservata di tutte le cose sue. Nella medesima Santa Maria
Novella sopra il tramezzo della chiesa, fece ancora un S. Geronimo vestito

da cardinale, avendo egli divozione in quel santo e per protettor di sua
casa eleggendolo; e sotto esso poi Agnolo suo figliuolo, morto Taddeo,
fece fare ai descendenti una sepoltura, coperta con un lapide di marmo con
l'arme de' Gaddi. Ai quali descendenti Geronimo cardinale, per la bontà di

Taddeo e per i meriti loro, ha impetrato da Dio gradi orrevolissimi nella
chiesa, chericati di camera, vescovadi, cardinalati, prepositure e cavalierati
onoratissimi: i quali tutti discesi di Taddeo in qualunche grado, hanno
sempre stimato e favoriti i begli ingegni inclinati alle cose della scultura,

pittura e quelli con ogni sforzo loro aiutati. Finalmente, essendo Taddeo
venuto in età di cinquanta anni, d'atrocissima febbre percosso, passò di
questa vita l'anno 1350, lasciando Agnolo suo figliuolo e Giovanni che
attendessero alla pittura, raccomandandogli a Iacopo di Casentino per li

costumi del vivere et a Giovanni da Milano per gl'ammaestramenti
   220   221   222   223   224   225   226   227   228   229   230