Page 251 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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investigando le difficultà delle rare invenzioni, hanno eglino ancora la
memoria che lasciano tra l'altre cose maravigliose.
Dicono a Siena che Duccio diede l'anno 1348 il disegno della capella che è
in piazza nella facciata del palazzo principale; e si legge che visse ne'
tempi suoi e fu della medesima patria Moccio scultore et architetto
ragionevole, il quale fece molte opere per tutta Toscana, e particolarmente
in Arezzo nella chiesa di S. Domenico una sepoltura di marmo per uno de'
Cerchi, la quale sepoltura fa sostegno et ornamento all'organo di detta
chiesa; e se a qualcuno paresse che ella non fusse molto eccellente opera,
se si considera che egli la fece, essendo giovanetto, l'anno 1356, ella non
sarà se non ragionevole. Servì costui nell'opera di S. Maria del Fiore per
sotto architetto e per scultore, lavorando di marmo alcune cose per quella
fabrica; et in Arezzo rifece la chiesa di S. Agostino, che era piccola, nella
maniera che ell'è oggi, e la spesa fecero gl'eredi di Piero Saccone de'
Tarlati, secondo che aveva egli ordinato prima che morisse in Bibbiena,
terra del Casentino. E perché Moccio condusse questa chiesa senza volte e
caricò il tetto sopra gl'archi delle colonne, egli si mise a un gran pericolo e
fu veramente di troppo animo. Il medesimo fece la chiesa e convento di S.
Antonio, che inanzi all'assedio di Firenze era alla porta a Faenza e che oggi
è del tutto rovinato, e di scultura la porta di S. Agostino in Ancona, con
molte figure et ornamenti simili a quelli che sono alla porta di S. Francesco
della città medesima; nella quale chiesa di S. Agostino fece anco la
sepoltura di fra' Zenone Vigilanti, vescovo e Generale dell'Ordine di detto
Santo Agostino, e finalmente la loggia de' Mercatanti di quella città, che
dopo ha ricevuti, quando per una cagione e quando per un'altra, molti
miglioramenti alla moderna et ornamenti di varie sorte. Le quali tutte cose,
come che siano a questi tempi molto meno che ragionevoli, furon allora,
secondo il parere di quegl'uomini, assai lodate.
Ma tornando al nostro Duccio, furono l'opere sue intorno a gl'anni di nostra
salute 1350.
FINE DELLA VITA DI DUCCIO, PITTORE SANESE