Page 253 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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vedere né le più graziose né le più belle figure, quand'anche fussero di
minio. A Santo Antonio ancora al ponte alla Carraia, dipinse l'arco sopra la
porta che a' nostri dì fu fatto insieme con tutta la chiesa gettare in terra da
monsignor Ricasoli, vescovo di Pistoia, perché toglieva la veduta alle sue

case; benché, quando egli non avesse ciò fatto, a ogni modo saremmo oggi
privi di quell'opera, avendo il prossimo diluvio del 1557, come altra volta si
è detto, da quella banda portato via due archi e la coscia del ponte, sopra
la quale era posta la detta piccola chiesa di Sant'Antonio.

Essendo, dopo quest'opere, Antonio condotto a Pisa dallo Operaio di
Camposanto, seguitò di fare in esso le storie del beato Ranieri, uomo santo

di quella città, già cominciate da Simone sanese, pur coll'ordine di lui. Nella
prima parte della quale opera fatta da Antonio, si vede in compagnia del
detto Ranieri, quando imbarca per tornare a Pisa, buon numero di figure
lavorate con diligenza, fra le quali è il ritratto del conte Gaddo, morto dieci

anni innanzi, e di Neri suo zio stato signor di Pisa; fra le dette figure, è
ancor molto notabile quella d'uno spiritato, perché, avendo viso di pazzo, i
gesti della persona stravolti, gl'occhi stralucenti e la bocca che digrignando
mostra i denti, somiglia tanto uno spiritato da dovero, che non si può

immaginare né più viva pittura né più somigliante al naturale. Nell'altra
parte, che è allato alla sopra detta, tre figure che si maravigliano, vedendo
che il beato Ranieri mostra il diavolo in forma di gatto sopr'una botte a un
oste grasso che ha aria di buon compagno e che tutto timido si

raccomanda al Santo, si possono dire veramente bellissime, essendo molto
ben condotte nell'attitudini, nella maniera de' panni, nella varietà delle
teste et in tutte l'altre parti. Non lungi, le donne dell'oste anch'elleno non
potrebbono essere fatte con più grazia avendole fatte Antonio con certi

abiti spediti e con certi modi tanto proprii di donne che stiano per servigio
d'osterie, che non si può immaginare meglio. Né può più piacere di quello
che faccia l'istoria parimente, dove i canonici del Duomo di Pisa, in abiti
bellissimi di que' tempi et assai diversi da quegli che s'usano oggi e molto

graziati, ricevono a mensa S. Ranieri, essendo tutte le figure fatte con
molta considerazione. Dove poi è dipinta la morte di detto Santo, è molto
bene espresso non solamente l'effetto del piangere, ma l'andare
similmente di certi Angeli, che portano l'anima di lui in cielo, circondati da

una luce splendidissima e fatta con bella invenzione. E veramente non può
anche se non maravigliarsi chi vede, nel portarsi dal clero il corpo di quel
Santo al duomo, certi preti che cantano, perché nei gesti, negl'atti della
persona et in tutti i movimenti facendo diverse voci, somigliano con

maravigliosa proprietà un coro di cantori. Et in questa storia è, secondo che
si dice, il ritratto del Bavero. Parimente i miracoli che fece Ranieri nell'esser
portato alla sepoltura, e quelli che in un altro luogo fa essendo già in
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