Page 279 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI LORENZO DI BICCI PITTORE
Quando gli uomini che sono eccellenti in uno qualsivoglia onorato esercizio,
accompagnano la virtù dell'operare con la gentilezza de' costumi e delle
buone creanze e particolarmente con la cortesia, servendo chiunche ha
bisogno dell'opera loro presto e volentieri, eglino senza alcun fatto
conseguono con molta lode loro e con utile tutto quello che si può, in un
certo modo, in questo mondo desiderare. Come fece Lorenzo di Bicci pittor
fiorentino, il quale essendo nato in Firenze l'anno 1400 quando apunto
l'Italia cominciava a esser travagliata dalle guerre, che poco appresso la
condussono a mal termine, fu quasi nella puerizia in bonissimo credito;
perciò che avendo sotto la disciplina paterna i buoni costumi, e da Spinello
pittore apparato l'arte della pittura, ebbe sempre nome non solo di
eccellente pittore, ma di cortesissimo et onorato valente uomo.
Avendo dunque Lorenzo così giovinetto fatto alcune opere a fresco in
Firenze e fuora per adestrarsi, Giovanni di Bicci de' Medici, veduta la buona
maniera sua, gli fece dipigner nella sala della casa vecchia de' Medici, che
poi restò a Lorenzo fratel carnale di Cosimo Vecchio, murato che fu il
palazzo grande, tutti quegli uomini famosi che ancor oggi assai ben
conservati vi si veggiono; la quale opera finita, perché Lorenzo di Bicci
disiderava, come ancor fanno i medici che si esperimentano nell'arte loro
sopra la pelle de' poveri uomini di contado, esercitarsi ne' suoi studi della
pittura dove le cose non sono così minutamente considerate, per qualche
tempo accettò l'opere che gli vennono per le mani; onde fuor della porta a
S. Friano dipinse al ponte a Scandicci un tabernacolo nella maniera che
ancor oggi si vede, et a Cerbaia sotto un portico, dipinse in una facciata, in
compagnia d'una Nostra Donna, molti Santi assai acconciamente.
Essendogli poi dalla famiglia de' Martini fatta allogazione d'una capella in
S. Marco di Firenze, fece nelle facciate a fresco molte storie della Madonna,
e nella tavola essa Vergine in mezzo a molti Santi; e nella medesima
chiesa, sopra la capella di S. Giovanni Evangelista della famiglia de' Landi,
dipinse a fresco un Agnolo Raffaello e Tobia; e poi, l'anno 1418, per
Ricciardo di Messer Niccolò Spinelli, fece nella facciata del convento di S.
Croce in sulla piazza in una storia grande a fresco, un S. Tommaso che
cerca la piaga a Gesù Cristo, et appresso et intorno a lui tutti gli altri
Apostoli, che reverenti et ingenocchioni stanno a veder cotal caso. Et
appresso alla detta storia fece similmente a fresco un S. Cristofano alto
braccia dodici e mezzo che è cosa rara; perché insino allora, eccetto il S.
Cristofano di Buffalmacco, non era stata veduta la maggior figura, né per