Page 422 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Messer Lodovido Domenichi; fece un trattato de' tirari et ordini di misurar
altezze; i libri della vita civile et alcune cose amorose in prosa et in versi; e
fu il primo che tentasse di ridurre i versi volgari alla misura de' latini, come
si vede in quella sua epistola:
Questa per estrema miserabile pistola mando
a te, che spregi miseramente noi.
Capitando Leon Batista a Roma, al tempo di Nicola Quinto, che aveva col
suo modo di fabricare messo tutta Roma sottosopra, divenne, per mezzo
del Biondo da Furlì suo amicissimo, familiare del Papa, che prima si
consigliava nelle cose d'architettura con Bernardo Rossellino scultore et
architetto fiorentino, come si dirà nella vita d'Antonio suo fratello. Costui,
avendo messo mano a rassettare il palazzo del papa et a fare alcune cose
in Santa Maria Maggiore, come volle il Papa, da indi inanzi si consigliò
sempre con Leon Batista. Onde il Pontefice col parere dell'uno di questi
duoi e coll'esseguire dell'altro, fece molte cose utili e degne di esser
lodate; come furono il condotto dell'acqua vergine, il quale essendo guasto
si racconciò; e si fece la fonte in sulla piazza de' Trievi con quelli ornamenti
di marmo che vi si veggiono, ne' quali sono l'arme di quel Pontefice e del
popolo romano.
Dopo, andato al signor Sigismondo Malatesti d'Arimini, gli fece il modello
della chiesa di S. Francesco, e quello della facciata particolarmente che fu
fatta di marmi, e così la rivolta della banda di verso mezzogiorno, con archi
grandissimi e sepolture per uomini illustri di quella città. Insomma ridusse
quella fabrica in modo che per cosa soda ell'è de' più famosi tempii d'Italia.
Dentro ha sei cappelle bellissime, una delle quali, dedicata a San Ieronimo,
è molto ornata, serbandosi in essa molte reliquie venute di Gierusalem.
Nella medesima è la sepoltura del detto signor Sigismondo, e quella della
moglie, fatte di marmi molto riccamente l'anno 1450, e sopra una è il
ritratto di esso signore, et in altra parte di quell'opera quello di Leon
Batista. L'anno poi 1457 che fu trovato l'utilissimo modo di stampare i libri
da Giovanni Guittembergh germano, trovò Leon Batista, a quella
similitudine per via d'uno strumento, il modo di lucidare le prospettive
naturali e diminuire le figure, et il modo parimente da potere ridurre le
cose piccole in maggior forma e ringrandirle; tutte cose capricciose, utili
all'arte e belle affatto.
Volendo ne' tempi di Leon Batista, Giovanni di Paulo Rucellai fare a sue
spese la facciata principale di Santa Maria Novella tutta di marmo, ne parlò