Page 423 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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con Leon Battista, suo amicissimo; e da lui avuto non solamente consiglio
ma il disegno, si risolvette di volere ad ogni modo far quell'opera per
lasciar di sé quella memoria; e così, fattovi metter mano fu finita l'anno
1477 con molta sodisfazione dell'universale a cui piacque tutta l'opera, ma
particolarmente la porta, nella quale si vede che durò Leonbattista più che
mediocre fatica. A Cosimo Rucellai fece similmente il disegno del palazzo
che egli fece nella strada che si chiama la Vigna, e quello della loggia che
gl'è dirimpetto, nella quale, avendo girati gl'archi sopra le colonne strette
nella faccia dinanzi e nelle teste, perché volle seguitare i medesimi e non
fare un arco solo, gl'avanzò da ogni banda spazio, onde fu forzato fare
alcuni risalti ne' canti di dentro; quando poi volle girare l'arco della volta di
dentro, veduto non potere dargli il sesto del mezzo tondo, che veniva
stiacciato e goffo, si risolvette a girare in sui canti, da un risalto all'altro,
certi archetti piccoli, mancandogli quel giudizio e disegno che fa
apertamente conoscere che oltre alla scienza bisogna la pratica, perché il
giudizio non si può mai far perfetto, se la scienza, operando, non si mette
in pratica. Dicesi che il medesimo fece il disegno della casa et orto de'
medesimi Rucellai, nella via della Scala, la quale è fatta con molto giudizio
e commodissima, avendo oltre agl'altri molti agi, due logge, una volta a
mezzogiorno e l'altra a ponente, amendue bellissime e fatte senza archi
sopra le colonne, il qual modo è il vero e proprio che tennero gl'antichi,
perciò che gl'architravi, che son posti sopra i capitegli delle colonne
spianano, là dove non può una cosa quadra, come sono gl'archi che girano,
posare sopra una colonna tonda, che non posino i canti in falso. Adunque il
buon modo di fare vuole che sopra le colonne si posino gl'architravi, e che
quando si vuol girare archi, si facciano pilastri e non colonne.
Per i medesimi Rucellai in questa stessa maniera fece Leon Batista in San
Brancazio una cappella che si regge sopra gl'architravi grandi, posati sopra
due colonne e due pilastri, forando sotto il muro della chiesa, che è cosa
difficile ma sicura. Onde questa opera è delle migliori che facesse questo
architetto. Nel mezzo di questa cappella, è un sepolcro di marmo molto
ben fatto, in forma ovale e bislungo, simile, come in esso si legge, al
sepolcro di Gesù Cristo in Gierusalem. Ne' medesimi tempi, volendo
Lodovico Gonzaga marchese di Mantoa, fare nella Nunziata de' Servi di
Firenze la tribuna e cappella maggiore col disegno e modello di Leon
Battista, fatto rovinar a sommo di detta chiesa una cappella quadra, che vi
era vecchia e non molto grande, dipinta all'antica, fece la detta tribuna
capricciosa e difficile, a guisa d'un tempio tondo, circondato da nove
cappelle, che tutte girano in arco tondo e dentro sono a uso di nicchia: per
lo che, reggendosi gl'archi di dette cappelle in sui pilastri dinanzi, vengono
gl'ornamenti dell'arco di pietra, accostandosi al muro, a tirarsi sempre in