Page 435 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI ALESSO BALDOVINETTI PITTORE FIORENTINO



Ha tanta forza la nobiltà dell'arte della pittura, che molti nobili uomini si
sono partiti dall'arti nelle quali sarebbero potuti ricchissimi divenire, e dalla
inclinazione tirati, contra il volere de' padri hanno seguito l'appetito loro

naturale e datisi alla pittura o alla scultura o altro somigliante esercizio. E
per vero dire, che stimando le ricchezze quanto si deve e non più, ha per
fine delle sue azzioni la virtù, si acquista altri tesori che l'argento e l'oro

non sono, senzaché non temono mai niuna di quelle cose che in breve ora
ne spogliano di queste ricchezze terrene, che più del dover scioccamente
sono dagli uomini stimate.

Ciò conoscendo, Alesso Baldovinetti da propria volontà tirato, abbandonò
la mercanzia a che sempre avevano atteso i suoi, e nella quale
esercitandosi onorevolmente si avevano acquistato ricchezze e vivuti da

nobili cittadini, e si diede alla pittura, nella quale ebbe questa proprietà di
benissimo contrafare le cose della natura, come si può vedere nelle pitture
di sua mano. Costui, essendo ancora fanciulletto, quasi contra la volontà
del padre che arebbe voluto che egli avesse atteso alla mercatura si diede
a disegnare, et in poco tempo vi fece tanto profitto che il padre si contentò

di lasciarlo seguire la inclinazione della natura. La prima opera che
lavorasse a fresco Alesso fu in S. Maria Nuova la cappella di San Gilio, cioè
la facciata dinanzi, la quale fu in quel tempo molto lodata, perché fra l'altre

cose vi era un Santo Egidio, tenuto bellissima figura. Fece similmente a
tempera la tavola maggiore e la cappella a fresco di Santa Trinita, per
Messer Gherardo e Messer Bongianni Gianfigliazzi onoratissimi e ricchi
gentiluomini fiorentini, dipignendo in quella alcune storie del Testamento
Vecchio, le quali Alesso abozzò a fresco e poi finì a secco, temperando i

colori con rosso d'uovo mescolato con vernice liquida fatta a fuoco. La qual
tempera pensò che dovesse le pitture diffendere dall'acqua; ma ella fu di
maniera forte che, dove ella fu data troppo gagliarda, si è in molti luoghi

l'opera scrostata; e così dove egli si pensò aver trovato un raro e bellissimo
segreto, rimase della sua openione ingannato. Ritrasse costui assai di
naturale, e dove nella detta cappella fece la storia della reina Sabba, che
va a udire la sapienza di Salamone, ritrasse il Magnifico Lorenzo de' Medici,
che fu padre di papa Leone Decimo, Lorenzo della Volpaia eccellentissimo

maestro d'oriuoli e ottimo astrologo, il quale fu quello che fece per il detto
Lorenzo de' Medici il bellissimo oriuolo che ha oggi il signor duca Cosimo in
palazzo; nel quale oriuolo tutte le ruote de' pianeti caminano di continuo, il

che è cosa rara e la prima che fusse mai fatta di questa maniera. Nell'altra
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