Page 433 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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E certo coloro sono ingannati in digrosso che pensano, essendo avarissimi
anco di quelle cose che loro non costano, dovere essere da ognuno per i
loro begli occhi, come si dice, serviti. Le cortesie di maestro Domenico
Viniziano cavarono di mano d'Antonello quello che aveva con sue tante

fatiche e sudori procacciatosi, e quello che forse per grossa somma di
danari non averebbe a niuno altro conceduto. Ma perché di maestro
Domenico si dirà quanto fia tempo, quello che lavorasse in Firenze et a cui
fusse liberale di quello che aveva da altri cortesemente ricevuto, dico che

Antonello, dopo la tavola di S. Cassano, fece molti quadri e ritratti a molti
gentiluomini viniziani; e Messer Bernardo Vecchietti fiorentino ha di sua
mano in uno stesso quadro S. Francesco e S. Domenico, molto belli.

Quando poi gl'erano state allogate dalla Signoria alcune storie in palazzo,
le quali non avevano voluto concedere a Francesco di Monsignore
veronese, ancora che molto fusse stato favorito dal duca di Mantoa, egli si

ammalò di mal di punta, e si morì d'anni 49 senza avere pur messo mano
all'opera. Fu dagl'artefici nell'essequie molto onorato, per il dono fatto
all'arte della nuova maniera di colorire, come testifica questo epitaffio:



D. O. M.

Antonius pictor, praecipuum Messanae suae, et Siciliae totius ornamentum,
hac humo contegitur. Non solum suis picturis, in quibus singulare Artificium
et Venustas fuit, sed et quod coloribus oleo miscendis splendorem et
perpetuitatem primus Italicae picturae contulit, summo semper artificum

studio celebratus.


Rincrebbe la morte d'Antonello a molti suoi amici, e particolarmente ad
Andrea Riccio scultore, che in Vinezia nella corte del palazzo della Signoria

lavorò di marmo le due statue che si veggiono ignude di Adamo e Eva, che
sono tenute belle. Tale fu la fine d'Antonello, al quale deono certamente
gl'artefici nostri avere non meno obligazione dell'avere portato in Italia il

modo di colorire a olio, che a Giovanni da Bruggia d'averlo trovato in
Fiandra, avendo l'uno e l'altro beneficato et arricchito quest'arte; perché,
mediante questa invenzione sono venuti di poi sì eccellenti gl'artefici, che
hanno potuto far quasi vive le loro figure. La qual cosa tanto più debbe
essere in pregio, quanto manco si trova scrittore alcuno che questa

maniera di colorire assegni agl'antichi. E se si potesse sapere che ella non
fusse stata veramente appresso di loro, avanzarebbe pure questo secolo
l'eccellenze dell'antico in questa perfezzione; ma perché, sì come non si

dice cosa che non sia stata altra volta detta, così forse non si fa cosa che
forse non sia stata fatta, me la passerò senza dir altro. E lodando
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