Page 436 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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storia, che è dirimpetto a questa, ritrasse Alesso Luigi Guicciardini il
vecchio, Luca Pitti, Diotisalvi Neroni, Giuliano de' Medici, padre di papa
Clemente Settimo et a canto al pilastro di pietra, Gherardo Gianfigliazzi
vecchio e Messer Bongianni cavaliere, con una vesta azzurra in dosso et
una collana al collo, e Iacopo e Giovanni della medesima famiglia. A canto
a questi è Filippo Strozzi vecchio, Messer Paulo astrologo dal Pozzo
Toscanelli. Nella volta sono quattro patriarchi e nella tavola una Trinità e
S. Giovanni Gualberto inginocchioni con un altro Santo. I quali tutti ritratti
si riconoscono benissimo, per essere simili a quelli che si veggiono in altre
opere, e particolarmente nelle case dei discendenti loro, o di gesso o di
pittura. Mise in questa opera Alesso molto tempo, perché era pazientissimo
e voleva condurre l'opere con suo agio e commodo. Disegnò molto bene,
come nel nostro libro si vede un mulo ritratto di naturale, dov'è fatto il
girare de' peli per tutta la persona, con molta pazienza e con bella grazia.
Fu Alesso diligentissimo nelle cose sue, e di tutte le minuzie che la madre
natura sa fare, si sforzò d'essere imitatore. Ebbe la maniera alquanto secca
e crudetta, massimamente ne' panni. Dilettossi molto di far paesi,
ritraendoli dal vivo e naturale, come stanno a punto. Onde si veggiono
nelle sue pitture fiumi, ponti, sassi, erbe, frutti, vie, campi, città, castella,
arena et altre infinite simili cose. Fece nella Nunziata di Firenze, nel cortile
dietro a punto al muro dove è dipinta la stessa Nunziata, una storia a
fresco, e ritocca a secco, nel quale è una Natività di Cristo, fatta con tanta
fatica e diligenza, che in una capanna che vi è, si potrebbono annoverar le
fila et i nodi della paglia. Vi contrafece ancora in una rovina d'una casa, le
pietre muffate, e dalla pioggia e dal ghiaccio logore e consumate; con una
radice d'ellera grossa, si ricuopre una parte di quel muro, nella quale è da
considerare che con lunga pazienza fece d'un color verde il ritto delle foglie
e d'un altro il rovescio, come fa la natura né più né meno, e oltra ai pastori
vi fece una serpe, o vero biscia, che camina su per un muro, naturalissima.
Dicesi che Alesso s'affaticò molto per trovare il vero modo del musaico, e
che non gl'essendo mai riuscito cosa che volesse, gli capitò finalmente alle
mani un tedesco che andava a Roma alle perdonanze, e che alloggiandolo
imparò da lui interamente il modo e la regola di condurlo. Di maniera che
essendosi messo poi arditamente a lavorare in San Giovanni, sopra le porte
di bronzo, fece dalla banda di dentro negl'archi alcuni Angeli che tengono
la testa di Cristo. Per la quale opera, conosciuto il suo buon modo di fare,
gli fu ordinato dai consoli dell'Arte de' Mercatanti che rinettasse e pulisse
tutta la volta di quel tempio, stata lavorata, come si disse, da Andrea Tafi,
perché essendo in molti luoghi guasta, aveva bisogno d'esser rassettata e
racconcia. Il che fece Alesso con amore e diligenza, servendosi in ciò d'un
edifizio di legname, che gli fece il Cecca, il quale fu il migliore architetto di