Page 437 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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quell'età. Insegnò Alesso il magisterio de' musaici a Domenico Ghirlandaio,
il quale a canto sé poi lo ritrasse nella cappella de' Tornabuoni in Santa
Maria Novella, nella storia dove Giovacchino è cacciato del tempio, nella
figura d'un vecchio raso con un cappuccio rosso in testa.
Visse Alesso anni ottanta. E quando cominciò ad avicinarsi alla vecchiezza,
come quello che voleva poter con animo quieto attender agli studi della
sua professione, sì come fanno spesso molti uomini, si commise nello
spedale di S. Paulo. Et a cagione forse d'esservi ricevuto più volentieri e
meglio trattato (potette anco essere a caso), fece portare nelle sue stanze
del detto spedale un gran cassone, sembiante facendo che dentro vi fusse
buona somma di danari, perché così credendo che fusse, lo spedalingo e
gl'altri ministri, i quali sapevano che egli aveva fatto allo spedale
donazione di qualunque cosa si trovasse alla morte sua, gli facevano le
maggior carezze del mondo. Ma venuto a morte Alesso, vi si trovò dentro
solamente disegni, ritratti in carta et un libretto che insegnava a far le
pietre del musaico, lo stucco, et il modo di lavorare. Né fu gran fatto,
secondo che si disse, che non si trovassero danari, perché fu tanto cortese
che niuna cosa aveva, che così non fusse degl'amici come sua.
Fu suo discepolo il Graffione fiorentino, che sopra la porta degl'Innocenti
fece a fresco il Dio Padre, con quegli Angeli che vi sono ancora.
Dicono che il Magnifico Lorenzo de' Medici ragionando un dì col Graffione
che era un stravagante cervello, gli disse: "Io voglio far fare di musaico e di
stucchi tutti gli spigoli della cupola di dentro". E che il Graffione rispose:
"Voi non ci avete maestri". A che replicò Lorenzo: "Noi abbiam tanti danari,
che ne faremo!". Il Graffione subitamente soggiunse: "Eh, Lorenzo, i danari
non fanno maestri, ma i maestri fanno i danari". Fu costui bizzarra e
fantastica persona. Non mangiò mai in casa sua a tavola che fusse
apparecchiata d'altro che di suoi cartoni, e non dormì in altro letto che in
un cassone pien di paglia, senza lenzuola.
Ma tornando ad Alesso, egli finì l'arte e la vita nel 1448, e fu dai suoi
parenti e cittadini sotterrato onorevolmente.
IL FINE DELLA VITA DI ALESSO BALDOVINETTI PITTORE FIORENTINO