Page 482 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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desiderose di far fare un ornamento simile nell'invenzione, ma più ricco
d'ornamento, per tenervi dentro la santissima reliquia del miracolo del
Sacramento - la sufficienza di Mino, gli diedero a fare quell'opera, la quale
egli finì con tanta diligenza, che satisfatte da lui quelle donne gli diedono
tutto quello ch'e' dimandò per prezzo di quell'opera; e così poco di poi
prese a fare una tavoletta con figure d'una Nostra Donna col Figliuolo in
braccio, messa in mezzo da San Lorenzo e da San Lionardo, di mezzo
rilievo, che doveva servire per i preti o capitolo di San Lorenzo, ad instanza
di Messer Dietisalvi Neroni; ma è rimasta nella sagrestia della Badia di
Firenze. Et a que' monaci fece un tondo di marmo, drentovi una Nostra
Donna di rilievo col suo Figliuolo in collo, qual posono sopra la porta
principale che entra in chiesa; il quale piacendo molto all'universale, fu
fattogli allogazione di una sepoltura per il Magnifico Messer Bernardo
cavaliere di Giugni, il quale per essere stato persona onorevole e molto
stimata meritò questa memoria da' suoi fratelli.
Condusse Mino in questa sepoltura oltre alla cassa et il morto, ritrattovi di
naturale sopra, una giustizia la quale imita la maniera di Desiderio molto,
se non avesse i panni di quella un poco tritati dall'intaglio. La quale opera
fu cagione che l'abate e' monaci della Badia di Firenze, nel qual luogo fu
collocata la detta sepoltura, gli dessero a far quella del conte Ugo figliuolo
del marchese Uberto di Madeborgo, il quale lasciò a quella badia molte
facultà e privilegii; e così, desiderosi d'onorarlo il più ch'e' potevano,
feciono fare a Mino, di marmo di Carrara, una sepoltura che fu la più bella
opera che Mino facesse mai; perché vi sono alcuni putti che tengono l'arme
di quel conte, che stanno molto arditamente e con una fanciullesca grazia;
et oltre alla figura del conte morto, con l'effigie di lui ch'egli fece in su la
cassa, è in mezzo sopra la bara, nella faccia, una figura d'una Carità con
certi putti, lavorata molto diligentemente et accordata insieme molto bene;
il simile si vede in una Nostra Donna, in un mezzo tondo col Putto in collo,
la quale fece Mino più simile alla maniera di Desiderio che potette, e se
egli avesse aiutato il far suo con le cose vive et avesse studiato, non è
dubbio che egli arebbe fatto grandissimo profitto nell'arte. Costò questa
sepoltura a tutte sue spese lire 1600 e la finì nel 1481; della quale acquistò
molto onore, e per questo gli fu allogato a fare nel Vescovado di Fiesole, a
una cappella vicina alla maggiore a man dritta salendo, un'altra sepoltura
per il vescovo Lionardo Salutati, vescovo di detto luogo; nella quale egli lo
ritrasse in pontificale, simile al vivo quanto sia possibile. Fece per lo
medesimo vescovo una testa d'un Cristo di marmo grande quanto il vivo e
molto ben lavorata, la quale fra l'altre cose dell'eredità rimase allo spedale
degl'Innocenti; et oggi l'ha il molto reverendo don Vincenzio Borghini,
priore di quello spedale, fra le sue più care cose di quest'arti delle quali si