Page 484 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI LORENZO COSTA FERRARESE PITTORE



Se bene in Toscana più che in tutte l'altre provincie d'Italia e forse
d'Europa, si sono sempre esercitati gl'uomini nelle cose del disegno, non è
per questo che nell'altre provincie non si sia d'ogni tempo risvegliato

qualche ingegno, che nelle medesime professioni sia stato raro et
eccellente, come si è in fin qui in molte vite dimostrato, e più si mostrerà
per l'avvenire. Ben è vero che dove non sono gli studi e gl'uomini, per
usanza inclinati ad imparare, non se ne può né così tosto, né così
eccellente divenire, come in que' luoghi si fa, dove a concorrenza si

esercitano e studiano gl'artefici di continuo. Ma tosto che uno o due
cominciano, pare che sempre avenga che molti altri (tanta forza ha la
virtù) s'ingegnino di seguitargli con onore di se stessi e delle patrie loro.

Lorenzo Costa ferrarese, essendo da natura inclinato alle cose della pittura
e sentendo esser celebre e molto reputato in Toscana fra' Filippo, Benozzo

et altri, se ne venne in Firenze per vedere l'opere loro; e qua arrivato,
perché molto gli piacque la maniera loro, ci si fermò per molti mesi,
ingegnandosi quanto potette il più d'imitargli e particolarmente nel ritrarre
di naturale; il che così felicemente gli riuscì, che tornato alla patria (se

bene ebbe la maniera un poco secca e tagliente) vi fece molto opere
lodevoli, come si può vedere nel coro della chiesa di S. Domenico in
Ferrara, che è tutto di sua mano dove si conosce la diligenza che egli usò
nell'arte, e che egli mise molto studio nelle sue opere. E nella guardaroba

del signor Duca di Ferrara si veggiono di mano di costui, in molti quadri,
ritratti di naturale che sono benissimo fatti e molto simili al vivo.
Similmente per le case de' gentiluomini sono opere di sua mano tenute in
molta venerazione. A Ravenna, nella chiesa di S. Domenico, alla cappella

di S. Bastiano, dipinse a olio la tavola, et a fresco alcune storie, che furono
molto lodate. Di poi condotto a Bologna dipinse in S. Petronio nella
cappella de' Mariscotti, in una tavola, un S. Bastiano saettato alla colonna,
con molte altre figure, la qual opera per cosa lavorata a tempera fu la

migliore che insino allora fusse stata fatta in quella città. Fu anco opera
sua la tavola di San Ieronimo nella cappella de' Castelli e parimente quella
di San Vincenzio, che è similmente lavorata a tempera, nella cappella de'
Griffoni, la predella della quale fece dipignere a un suo creato, che si portò

molto meglio che non fece egli nella tavola, come a suo luogo si dirà. Nella
medesima città fece Lorenzo, e nella chiesa medesima alla cappella de'
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