Page 492 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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e mirabile per dipignervi sopra, perché tiene molto il fermo quando si
commette con la mastrice. Ma in Venezia non si fanno tavole, e facendose
alcuna volta, non si adopera altro legname che d'abeto, di che è quella
città abondantissima, per rispetto del fiume Adice che ne conduce

grandissima quantità di terra tedesca, senza che anco ne viene pure assai
di Schiavonia. Si costuma dunque assai in Vinezia dipignere in tela, o sia
perché non si fende e non intarla, o perché si possono fare le pitture di che
grandezza altri vuole, o pure per la commodità, come si disse altrove, di

mandarle commodamente dove altri vuole, con pochissima spesa e fatica.
Ma sia di ciò la cagione qualsivoglia, Iacopo e Gentile feciono, come di
sopra si è detto, le prime loro opere in tela; e poi Gentile da per sé, alla
detta ultima storia della croce, n'aggiunse altri sette o vero otto quadri, ne'

quali dipinse il miracolo della croce di Cristo, che tiene per reliquia la detta
scuola; il quale miracolo fu questo: essendo gettata per non so che caso la
detta croce dal ponte della Paglia in Canale, per la reverenza che molti
avevano al legno che vi è, della croce di Gesù Cristo, si gettarono in acqua

per ripigliarla, ma come fu volontà di Dio niuno fu degno di poterla pigliare,
eccetto che il guardiano di quella scuola. Gentile adunque, figurando
questa storia, tirò in prospettiva in sul Canale grande molte case, il ponte
alla Paglia, la piazza di S. Marco et una lunga processione d'uomini e

donne, che sono dietro al clero. Similmente molti gettati in acqua, altri in
atto di gettarsi, molti mezzo sotto et altri in altre maniere et attitudini
bellissime; e finalmente vi fece il guardiano detto, che la ripiglia. Nella qual
opera invero fu grandissima la fatica e diligenza di Gentile, considerandosi

l'infinità delle figure, i molti ritratti di naturale, il diminuire delle figure che
sono lontane et i ritratti particolarmente di quasi tutti gl'uomini che allora
erano di quella scuola o vero Compagnia; et in ultimo vi è fatto, con molte
belle considerazioni, quando si ripone la detta croce. Le quali tutte storie,

dipinte nei sopra detti quadri di tela, arecarono a Gentile grandissimo
nome.

Ritiratosi poi affatto Iacopo da sé, e così ciascuno de' figliuoli, attendeva
ciascuno di loro agli studi dell'arte. Ma di Iacopo non farò altra menzione,
perché non essendo state l'opere sue rispetto a quelle de' figliuoli
straordinarie et essendosi non molto dopo che da lui si ritirarono i figliuoli,

morto, giudico esser molto meglio ragionare a lungo di Giovanni e Gentile
solamente. Non tacerò già che se bene si ritirarono questi fratelli a vivere
ciascuno da per sé, che nondimeno si ebbero in tanta reverenza l'un l'altro,
et ambidue il padre, che sempre ciascuno di loro celebrando l'altro, si

faceva inferiore di meriti; e così modestamente cercavano di sopravanzare
l'un l'altro, non meno in bontà e cortesia, che nell'eccellenza dell'arte. Le
prime opere di Giovanni furono alcuni ritratti di naturale che piacquero
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