Page 497 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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molto Gentile che ritrasse esso imperator Maumetto di naturale tanto
bene, che era tenuto un miracolo. Il quale imperatore, dopo aver veduto
molte sperienze di quell'arte, dimandò Gentile se gli dava il cuor di
dipignere se medesimo; et avendo Gentile risposto che sì, non passò molti
giorni che si ritrasse a una spera tanto proprio che pareva vivo; e portatolo
al signore, fu tanta la maraviglia che di ciò si fece, che non poteva se non
imaginarsi che egli avesse qualche divino spirito addosso. E se non fusse
stato che, come si è detto, è per legge vietato fra' turchi quell'esercizio,
non averebbe quello imperator mai licenziato Gentile. Ma, o per dubbio che
non si mormorasse, o per altro, fattolo venir un giorno a sé, lo fece
primieramente ringraziar delle cortesie usate et appresso lo lodò
maravigliosamente per uomo eccellentissimo, poi dettogli che domandasse
che grazia volesse, che gli sarebbe senza fallo conceduta, Gentile, come
modesto e da bene, niente altro chiese, salvo che una lettera di favore, per
la quale lo raccomandasse al serenissimo senato et illustrissima signoria di
Vinezia sua patria. Il che fu fatto quanto più caldamente si potesse, e poi
con onorati doni e dignità di cavaliere, fu licenziato. E fra l'altre cose che in
quella partita gli diede quel signore, oltre a molti privilegii, gli fu posta al
collo una catena lavorata alla turchesca, di peso di scudi dugentocinquanta
d'oro, la quale ancora si truova appresso agli eredi suoi, in Vinezia. Partito
Gentile di Gostantinopoli, con felicissimo viaggio tornò a Vinezia, dove fu
da Giovanni suo fratello e quasi da tutta quella città, con letizia ricevuto,
rallegrandosi ognuno degl'onori che alla sua virtù aveva fatto Maumetto.
Andando poi a fare reverenza al doge et alla Signoria, fu veduto molto
volentieri e commendato, per aver egli, secondo il disiderio loro, molto
sodisfatto a quell'imperatore. E perché vedesse quanto conto tenevano
delle lettere di quel prencipe che l'aveva raccomandato, gl'ordinarono una
provisione di dugento scudi l'anno, che gli fu pagata tutto il tempo di sua
vita.
Fece Gentile dopo il suo ritorno poche opere; finalmente, essendo già
vicino all'età d'ottant'anni, dopo aver fatte queste e molte altre opere,
passò all'altra vita, e da Giovanni suo fratello gli fu dato onorato sepolcro
in S. Giovanni e Paulo, l'anno MDI. Rimaso Giovanni vedovo di Gentile, il
quale aveva sempre amato tenerissimamente, andò, ancor che fusse
vecchio, lavorando qualche cosa, e passandosi tempo. E perché si era dato
a far ritratti di naturale, introdusse usanza in quella città, che chi era in
qualche grado si faceva o da lui o da altri ritrarre, onde in tutte le case di
Vinezia sono molti ritratti et in molte de' gentiluomini si veggiono gl'avi e'
padri loro insino in quarta generazione, et in alcune più nobili molte più
oltre; usanza certo che è stata sempre lodevolissima eziandio appresso
gl'antichi. E chi non sente infinito piacere e contento, oltre l'orrevolezza et