Page 500 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI COSIMO ROSSELLI PITTOR FIORENTINO
Molte persone sbeffando e schernendo altrui, si pascono d'uno ingiusto
diletto che il più delle volte torna loro in danno; quasi in quella stessa
maniera che fece Cosimo Rosselli tornare in capo lo scherno a chi cercò di
avvilire le sue fatiche; il qual Cosimo, se bene non fu nel suo tempo molto
raro et eccellente pittore, furono nondimeno l'opere sue ragionevoli. Costui
nella sua giovanezza fece in Fiorenza nella chiesa di S. Ambruogio una
tavola, che è a man ritta entrando in chiesa, e sopra l'arco delle monache
di S. Iacopo dalle Murate, tre figure. Lavorò anco nella chiesa de' Servi pur
di Firenze, la tavola della cappella di S. Barbara, e nel primo cortile, inanzi
che s'entri in chiesa, lavorò in fresco la storia quando il beato Filippo piglia
l'abito della Nostra Donna. A' monaci di Cestello fece la tavola dell'altar
maggiore et in una cappella della medesima chiesa un'altra; e similmente
quella che è in una chiesetta sopra il Bernardino accanto all'entrata di
Cestello. Dipinse il segno ai fanciulli della Compagnia del detto Bernardino,
e parimente quello della Compagnia di S. Giorgio, nel quale è una
Annunziata. Alle sopra dette monache di S. Ambruogio fece la cappella del
miracolo del Sagramento, la quale opera è assai buona e delle sue che
sono in Fiorenza è tenuta la migliore; nella quale fece una processione
finta in sulla piazza di detta chiesa, dove il vescovo porta il tabernacolo del
detto miracolo, accompagnato dal clero e da una infinità di cittadini e
donne con abiti di que' tempi. Di naturale, oltre a molti altri, vi è ritratto il
Pico della Mirandola, tanto eccellentemente che pare non ritratto, ma vivo.
In Lucca fece nella chiesa di S. Martino, entrando in quella per la porta
minore della facciata principale a man ritta, quando Nicodemo fabrica la
statua di S. Croce, e poi quando in una barca è per terra condotta per mare
verso Lucca. Nella qual opera sono molti ritratti e specialmente quello di
Paulo Guinigi, il quale cavò da uno di terra fatto da Iacopo della Fonte,
quando fece la sepoltura della moglie. In San Marco di Firenze alla cappella
de' tessitori di drappo fece, in una tavola, nel mezzo S. Croce, e dagli lati S.
Marco, S. Giovanni Evangelista, S. Antonino arcivescovo di Firenze et altre
figure. Chiamato poi con gl'altri pittori all'opera che fece Sisto Quarto
pontefice, nella cappella del palazzo, in compagnia di Sandro Botticello, di
Domenico Ghirlandaio, dell'abbate di S. Clemente, di Luca da Cortona e di
Piero Perugino, vi dipinse di sua mano tre storie, nelle quali fece la
sommersione di faraone nel mar Rosso, la predica di Cristo ai popoli lungo
il mare di Tiberiade e l'ultima cena degl'Apostoli col Salvatore, nella quale
fece una tavola a otto facce tirate in prospettiva, e sopra quella, in otto