Page 596 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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eccellenti più tosto mezzo guaste, che farle ritoccare a chi sa meno. In S.
Agostino della medesima città fece una tavola a tempera e la predella di
figure piccole, con istorie della Passione di Cristo, che è tenuta bella
straordinariamente. Al Monte a S. Maria dipinse a quei signori in una tavola
un Cristo morto, et a Città di Castello in S. Francesco, una Natività di
Cristo, et in S. Domenico in una altra tavola un S. Bastiano. In S.
Margherita di Cortona sua patria, luogo de' frati del Zoccolo, un Cristo
morto, opera delle sue rarissima. E nella Compagnia del Gesù, nella
medesima città, fece tre tavole, delle quali quella ch'è allo altar maggiore
è maravigliosa dove Cristo comunica gl'Apostoli e Giuda si mette l'ostia
nella scarsella. E nella Pieve oggi detta il Vescovado, dipinse a fresco, nella
cappella del Sagramento, alcuni Profeti grandi quanto il vivo; et intorno al
tabernacolo alcuni Angeli che aprono un padiglione; e dalle bande un S.
Ieronimo et un S. Tomaso d'Aquino. All'altar maggiore di detta chiesa fece
in una tavola una bellissima Assunta; e disegnò le pitture dell'occhio
principale di detta chiesa, che poi furono messe in opera da Stagio Sassoli
d'Arezzo. In Castiglioni Aretino fece sopra la cappella del Sacramento un
Cristo morto, con le Marie. Et in S. Francesco di Lucignano gli sportelli d'un
armario, dentro al quale sta un albero di coralli che ha una croce a sommo.
A Siena fece in S. Agostino una tavola alla cappella di S. Cristofano,
dentrovi alcuni Santi che mettono in mezzo un S. Cristofano di rilievo. Da
Siena venuto a Firenze, così per vedere l'opere di quei maestri che allora
vivevano, come quelle di molti passati, dipinse a Lorenzo de' Medici in una
tela, alcuni dei ignudi, che gli furono molto comendati; et un quadro di
Nostra Donna con due Profeti piccoli di terretta, il quale è oggi a Castello,
villa del duca Cosimo; e l'una e l'altra opera donò al detto Lorenzo, il quale
non volle mai da niuno esser vinto in esser liberale e magnifico. Dipinse
ancora un tondo di una Nostra Donna, che è nell'udienza de' capitani di
Parte Guelfa, bellissimo. A Chiusuri in quel di Siena, luogo principale de'
monaci di Monte Oliveto, dipinse in una banda del chiostro undici storie
della vita e fatti di S. Benedetto. E da Cortona mandò dell'opere sue a
Monte Pulciano, a Foiano la tavola dell'altar maggiore che è nella Pieve, et
in altri luoghi di Valdichiana. Nella Madonna d'Orvieto, chiesa principale,
finì di sua mano la cappella, che già vi aveva cominciato fra' Giovanni da
Fiesole; nella quale fece tutte le storie della fine del mondo con bizzarra e
capriciosa invenzione: Angeli, demoni, rovine, terremuoti, fuochi, miracoli
d'anticristo, e molte altre cose simili; oltre ciò, ignudi, scorti e molte belle
figure, immaginandosi il terrore che sarà in quello estremo e tremendo
giorno. Per lo che destò l'animo a tutti quelli che sono stati dopo lui, onde
hanno poi trovato agevoli le difficultà di quella maniera. Onde io non mi
maraviglio se l'opere di Luca furono da Michelagnolo sempre sommamente