Page 597 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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lodate, né se in alcune cose del suo divino Giudizio, che fece nella cappella,
furono da lui gentilmente tolte in parte dall'invenzioni di Luca, come sono
Angeli, demoni, l'ordine de' cieli et altre cose, nelle quali esso Michelagnolo
immitò l'andar di Luca, come può vedere ognuno. Ritrasse Luca nella sopra

detta opera molti amici suoi e se stesso: Niccolò, Paulo e Vitellozzo Vitelli,
Giovan Paulo et Orazio Baglioni et altri, che non si sanno i nomi. In S.
Maria di Loreto dipinse a fresco nella sagrestia i quattro Evangelisti, i
quattro Dottori et altri Santi, che sono molto belli; e di questa opera fu da

papa Sisto liberalmente rimunerato. Dicesi che essendogli stato occiso in
Cortona un figliuolo che egli amava molto, bellissimo di volto e di persona,
che Luca così addolorato lo fece spogliare ignudo e con grandissima
constanza d'animo, senza piangere o gettar lacrima lo ritrasse, per vedere

sempre che volesse, mediante l'opera delle sue mani quella che la natura
gli aveva dato e tolto la nimica fortuna. Chiamato poi dal detto papa Sisto
a lavorare nella cappella del palazzo, a concorrenza di tanti pittori, dipinse
in quella due storie, che fra tante, son tenute le migliori: l'una è il

testamento di Mosè al popolo ebreo nell'avere veduto la terra di
promessione; e l'altra la morte sua. Finalmente avendo fatte opere quasi
per tutti i principi d'Italia et essendo già vecchio, se ne tornò a Cortona,
dove in que' suoi ultimi anni lavorò più per piacere che per altro, come

quello che avvezzo alle fatiche, non poteva, né sapeva starsi ozioso. Fece
dunque in detta sua vecchiezza una tavola alle monache di S. Margherita
d'Arezzo, et una alla Compagnia di S. Girolamo, parte della quale pagò
Messer Niccolò Gamurrini dottor di legge auditor di ruota: il quale in essa

tavola è ritratto di naturale, in ginocchioni dinanzi alla Madonna, alla quale
lo presenta uno S. Niccolò che è in detta tavola. Sonovi ancora S. Donato e
S. Stefano, e più abbasso un S. Girolamo ignudo, et un Davit che canta
sopra un salterio; vi sono anco due Profeti, i quali, per quanto ne

dimostrano i brevi che hanno in mano, trattano della concezzione. Fu
condotta quest'opera da Cortona in Arezzo, sopra le spalle degl'uomini di
quella Compagnia; e Luca, così vecchio come era, volle venire a metterla
su et in parte a rivedere gl'amici e parenti suoi. E perché alloggiò in casa

de' Vasari, dove io era piccolo fanciullo d'otto anni, mi ricorda che quel
buon vecchio, il quale era tutto grazioso e pulito, avendo inteso dal
maestro che m'insegnava le prime lettere, che io non attendeva ad altro in
iscuola che a far figure, mi ricorda, dico, che voltosi ad Antonio mio padre

gli disse: "Antonio, poi che Giorgino non traligna, fa ch'egli impari a
disegnare in ogni modo, perché quando anco attendesse alle lettere, non
gli può essere il disegno, sì come è a tutti i galantuomini, se non d'utile,
d'onore e di giovamento". Poi rivolto a me, che gli stava diritto inanzi,

disse: "Impara parentino". Disse molte altre cose di me, le quali taccio
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