Page 612 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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popolo. Perché si vedeva nel viso di quella Nostra Donna, tutto quello che
di semplice e di bello, può con semplicità e bellezza dare grazia a una
madre di Cristo; volendo mostrare quella modestia e quella umiltà, che in
una vergine contentissima d'allegrezza del vedere la bellezza del suo
figliuolo, che con tenerezza sosteneva in grembo; e mentre che ella con
onestissima guardatura a basso scorgeva un S. Giovanni piccol fanciullo,
che si andava trastullando con un pecorino, non senza un ghigno d'una S.
Anna, che colma di letizia, vedeva la sua progenie terrena esser divenuta
celeste. Considerazioni veramente dallo intelletto et ingegno di Lionardo.
Questo cartone, come di sotto si dirà, andò poi in Francia. Ritrasse la
Ginevra d'Amerigo Benci cosa bellissima; et abbandonò il lavoro a' frati, i
quali lo ritornarono a Filippino, il quale sopravenuto egli ancora dalla morte
non lo poté finire. Prese Lionardo a fare per Francesco del Giocondo il
ritratto di Monna Lisa sua moglie, e quattro anni penatovi lo lasciò
imperfetto, la quale opera oggi è appresso il re Francesco di Francia in
Fontanableò; nella qual testa chi voleva veder quanto l'arte potesse imitar
la natura, agevolmente si poteva comprendere, perché quivi erano
contrafatte tutte le minuzie che si possono con sottigliezza dipignere.
Avvenga che gli occhi avevano que' lustri e quelle acquitrine, che di
continuo si veggono nel vivo; et intorno a essi erano tutti que' rossigni lividi
et i peli, che non senza grandissima sottigliezza si possono fare. Le ciglia
per avervi fatto il modo del nascere i peli nella carne, dove più folti e dove
più radi, e girare secondo i pori della carne, non potevano essere più
naturali. Il naso, con tutte quelle belle aperture rossette e tenere, si
vedeva essere vivo. La bocca, con quella sua sfenditura con le sue fini
unite dal rosso della bocca con l'incarnazione del viso, che non colori, ma
carne pareva veramente. Nella fontanella della gola, chi intentissimamente
la guardava, vedeva battere i polsi: e nel vero si può dire che questa fussi
dipinta d'una maniera da far tremare e temere ogni gagliardo artefice e sia
qual si vuole. Usovvi ancora questa arte, che essendo Monna Lisa
bellissima, teneva mentre che la ritraeva, chi sonasse o cantasse, e di
continuo buffoni che la facessino stare allegra, per levar via quel
malinconico, che suol dar spesso la pittura a' ritratti che si fanno. Et in
questo di Lionardo vi era un ghigno tanto piacevole che era cosa più divina
che umana a vederlo, et era tenuta cosa maravigliosa, per non essere il
vivo altrimenti.
Per la eccellenzia dunque delle opere di questo divinissimo artefice, era
tanto cresciuta la fama sua, che tutte le persone che si dilettavano de
l'arte, anzi la stessa città intera disiderava ch'egli le lasciasse qualche
memoria; e ragionavasi per tutto di fargli fare qualche opera notabile e
grande, donde il pubblico fusse ornato et onorato di tanto ingegno, grazia