Page 608 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Pinxit Virgilius Neptunum, pinxit Homerus
dum maris undisoni per vada flectit equos.
Mente quidem vates illum conspexit uterque
Vincius ast oculis, iureque vincit eos.
Vennegli fantasia di dipignere in un quadro a olio una testa d'una Medusa
con una acconciatura in capo con uno agrupamento di serpe la più strana e
stravagante invenzione che si possa immaginare mai; ma come opera, che
portava tempo, e come quasi interviene in tutte le cose sue, rimase
imperfetta. Questa è fra le cose eccellenti nel palazzo del duca Cosimo
insieme con una testa d'uno Angelo che alza un braccio in aria, che scorta
dalla spalla al gomito venendo inanzi, e l'altro ne va al petto con una
mano. È cosa mirabile, che quello ingegno, che avendo desiderio di dare
sommo rilievo alle cose che egli faceva, andava tanto con l'ombre scure a
trovare i fondi de' più scuri, che cercava neri che ombrassino e fussino più
scuri degl'altri neri per fare del chiaro, mediante quegli, fussi più lucido; et
infine riusciva questo modo tanto tinto, che non vi rimanendo chiaro
avevon più forma di cose fatte per contrafare una notte, che una finezza
del lume del dì: ma tutto era per cercare di dare maggiore rilievo, di trovar
il fine e la perfezzione dell'arte.
Piacevagli tanto quando egli vedeva certe teste bizzarre, o con barbe o con
capegli degli uomini naturali, che arebbe seguitato uno, che gli fussi
piaciuto, un giorno intero e se lo metteva talmente nella idea, che poi
arrivato a casa lo disegnava come se l'avesse avuto presente. Di questa
sorte se ne vede molte teste e di femine e di maschi, e n'ho io disegnato
parechie di sua mano con la penna, nel nostro libro de' disegni tante volte
citato, come fu quella di Amerigo Vespucci, ch'è una testa di vecchio
bellissima disegnata di carbone e parimenti quella di Scaramuccia,
capitano de' Zingani, che poi ebbe Messer Donato Valdanbrini d'Arezzo
canonico di S. Lorenzo lassatagli dal Giambullari. Cominciò una tavola della
adorazione da Magi, che v'è su molte cose belle massime di teste. La quale
era in casa d'Amerigo Benci dirimpetto alla loggia dei Peruzzi, la quale
anche ella rimase imperfetta come l'altre cose sua.
Avvenne che morto Giovan Galeazzo duca di Milano e creato Lodovico
Sforza nel grado medesimo l'anno 1494, fu condotto a Milano con gran
riputazione Lionardo al Duca, il quale molto si dilettava del suono de la
lira, perché sonasse: e Lionardo portò quello strumento, ch'egli aveva di
sua mano fabricato d'argento gran parte in forma d'un teschio di cavallo,
cosa bizzarra e nuova, acciò ché l'armonia fosse con maggior tuba e più