Page 643 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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maggiori per disporlo; stavasi fra' Bartolomeo in convento, non attendendo
ad altro che agli uffici divini et alle cose della Regola ancora che pregato
molto dal priore e dagli amici suoi più cari che e' facesse qualche cosa di
pittura, et era già passato il termine di quattro anni che egli non aveva

voluto lavorar nulla, ma stretto in su questa occasione da Bernardo del
Bianco, in fine cominciò quella tavola di San Bernardo che scrive, e nel
vedere la Nostra Donna portata col Putto in braccio da molti Angeli e putti
da lui coloriti pulitamente, sta tanto contemplativo che bene si conosce in

lui un non so che di celeste che resplende in quella opera, a chi la
considera attentamente, dove molta diligenza et amor pose insieme con un
arco lavorato a fresco che vi è sopra. Fece ancora alcuni quadri per
Giovanni cardinale de' Medici, e dipinse per Agnolo Doni un quadro di una

Nostra Donna, che serve per altare d'una cappella in casa sua, di
straordinaria bellezza.

Venne in questo tempo Raffaello da Urbino pittore a imparare l'arte a
Fiorenza et insegnò i termini buoni della prospettiva a fra' Bartolomeo;
perché, essendo Raffaello volonteroso di colorire nella maniera del frate e
piacendogli il maneggiare i colori e lo unir suo, con lui di continuo si stava.

Fece in quel tempo una tavola con infinità di figure in San Marco in
Fiorenza, oggi è appresso al re di Francia che fu a lui donata, et in San
Marco molti mesi si tenne a mostra. Poi ne dipinse un'altra in quel luogo,
dove è posto infinito numero di figure, in cambio di quella che si mandò in

Francia; nella quale sono alcuni fanciulli in aria che volano tenendo un
padiglione aperto, con arte e con buon disegno e rilievo tanto grande, che
paiono spiccarsi da la tavola e coloriti di colore di carne mostrano quella
bontà e quella bellezza, che ogni artefice valente cerca di dare alle cose

sue, la quale opera ancora oggi per eccellentissima si tiene. Sono molte
figure in essa intorno a una Nostra Donna tutte lodatissime e con una
grazia et affetto e pronta fierezza vivaci. Ma colorite poi con una gagliarda
maniera che paion di rilievo perché volse mostrare che, oltra al disegno,

sapeva dar forza e far venire con lo scuro delle ombre innanzi le figure,
come appare intorno a un padiglione ove sono alcuni putti che lo tengono,
che volando in aria si spiccano dalla tavola, oltre che v'è un Cristo fanciullo
che sposa S. Caterina monaca, che non è possibile, in quella scurità di

colorito che ha tenuto, far più viva cosa. Èvvi un cerchio di Santi da una
banda che diminuiscono in prospettiva, intorno al vano d'una gran nicchia, i
quali son posti con tanto ordine che paion veri e parimente dall'altra
banda. E nel vero si valse assai d'immitare in questo colorito le cose di

Lionardo e massime negli scuri, dove adoprò fumo da stampatori e nero di
avorio abruciato; è oggi questa tavola da' detti neri molto riscurata, più che
quando la fece, ché sempre sono diventati più tinti e scuri. Fecevi innanzi,
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