Page 644 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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per le figure principali, un San Giorgio armato, che ha uno stendardo, in
mano, figura fiera, pronta, vivace e con bella attitudine. Èvvi un San
Bartolomeo ritto, che merita lode grandissima insieme con due fanciulli che
suonano uno il liuto e l'altro la lira; all'un de quali ha fatto raccorre una

gamba e posarvi su lo strumento, le man poste alle corde in atto di
diminuire, l'orecchio intento all'armonia e la testa volta in alto, con la
bocca alquanto aperta, d'una maniera che chi lo guarda non può
discredersi di non avere a sentire ancor la voce. Il simile fa l'altro, che

acconcio per lato, con uno orecchio appoggiato alla lira, par che senta
l'accordamento che fa il suono con il liuto e con la voce mentre che facendo
tenore egli con gli occhi a terra va seguitando, con tener fermo e volto
l'orecchio al compagno, che suona e canta, avvertenzie e spiriti veramente

ingegnosi, e così stando quelli a sedere e vestiti di velo, che maravigliosi et
industriosamente dalla dotta mano di fra' Bartolomeo sono condotti e tutta
l'opera con ombra scura sfumatamente cacciata.

Fece poco tempo dopo un'altra tavola dirimpetto a quella la quale è tenuta
buona, dentrovi la Nostra Donna et altri Santi intorno. Meritò lode
straordinaria avendo introdotto un modo di fummeggiar le figure, in modo

che all'arte aggiungono unione maravigliosa talmente che paiono di rilievo
e vive, lavorate con ottima maniera e perfezzione. Sentendo egli nominare
l'opre egregie di Michele Agnolo fatte a Roma così quelle del grazioso
Raffaello, e sforzato dal grido che di continuo udiva de le maraviglie fatte

dai due divini artefici, con licenza del priore si trasferì a Roma dove
trattenuto da fra' Mariano Fetti, frate del Piombo, a Monte Cavallo e San
Salvestro luogo suo, gli dipinse due quadri di San Pietro e San Paolo; e
perché non gli riuscì molto il far bene in quella aria, come aveva fatto nella

fiorentina, atteso che fra le antiche e moderne opere che vide, et in tanta
copia, stordì di maniera che grandemente scemò la virtù e la eccellenza
che gli pareva avere, deliberò di partirsi: e lasciò a Raffaello da Urbino che
finisse uno de' quadri il quale non era finito; che fu il San Piero il quale,

tutto ritocco di mano del mirabile Raffaello, fu dato a fra' Mariano. E così se
ne tornò a Fiorenza, dove era stato morso più volte che non sapeva fare gli
ignudi. Volse egli dunque mettersi a pruova e con fatiche mostrare ch'era
attissimo ad ogni eccellente lavoro di quella arte, come alcuno altro.

Laonde per prova fece in un quadro, un San Sebastiano ignudo con colorito
molto alla carne simile, di dolce aria e di corrispondente bellezza alla
persona parimente finito, dove infinite lode acquistò appresso agli artefici.
Dicesi che, stando in chiesa per mostra questa figura, avevano trovato i

frati nelle confessioni, donne che nel guardarlo avevano peccato per la
leggiadria e lasciva imitazione del vivo, datagli dalla virtù di fra'
Bartolomeo; per il che levatolo di chiesa, lo misero nel capitolo, dove non
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