Page 658 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI TORRIGIANO SCULTOR FIORENTINO



Grandissima possanza ha lo sdegno in uno che cerca con alterigia e con
superbia in una professione essere stimato eccellente, e che in tempo che
egli non se lo aspetti vegga levarsi di nuovo qualche bello ingegno nella

medesima arte, il quale non pure lo paragoni, ma col tempo di gran lunga
lo avanzi. Questi tali certamente non è ferro che per rabbia non rodessero
o male che, potendo, non facessero. Perché par loro scorno ne' popoli

troppo orribile lo avere visto nascere i putti, e da' nati, quasi in un tempo,
nella virtù essere raggiunti; non sapendo eglino che ogni dì si vede la
volontà spinta dallo studio negli anni acerbi de' giovani, quando con la
frequentazione degli studi è da essi esercitata, crescere in infinito; e che i
vecchi dalla paura, dalla superbia e dalla ambizione tirati, diventano goffi,

e quanto meglio credono fare, peggio fanno e credendo andare inanzi
ritornano a dietro. Onde essi, invidiosi, mai non dànno credito alla
perfezzione de' giovani nelle cose che fanno, quantunque chiaramente le

vegghino, per l'ostinazione ch'è in loro. Per che nelle prove si vede che
quando eglino, per volere mostrare quel che sanno, più si sforzano, ci
mostrano spesso di loro cose ridicole e da pigliarsene giuoco. E nel vero
come gli artefici passano i termini, che l'occhio non sta fermo e la mano lor
trema, possono, se hanno avanzato alcuna cosa, dare de' consigli a chi

opera, conciò sia che l'arti della pittura e scultura vogliono l'animo tutto
svegliato e fiero, sì come è nella età che bolle il sangue e pieno di voglia
ardente e de' piaceri del mondo capital nimico. E chi nelle voglie del mondo

non è continente, fugga gli studii di qualsivoglia arte o scienza, perciò che
non bene convengono fra loro cotali piaceri e lo studio. E da che tanti pesi
si recano dietro queste virtù, pochi, per ogni modo, sono coloro che arrivino
al supremo grado. Onde più sono quelli che dalle mosse con caldezza si
partono, che quegli, che per ben meritare nel corso, acquistino il premio.

Più superbia adunque che arte, ancor che molto valessi, si vide nel

Torrigiano, scultore fiorentino; il quale nella sua giovanezza fu da Lorenzo
Vecchio de' Medici tenuto nel giardino, che in sulla piazza di San Marco di
Firenze aveva quel magnifico cittadino in guisa d'antiche e buone sculture
ripieno, che la loggia, i viali e tutte le stanze erano adorne di buone figure
antiche di marmo e di pitture et altre così fatte cose di mano de' migliori

maestri che mai fussero stati in Italia e fuori. Le quali tutte cose, oltre al
magnifico ornamento che facevano a quel giardino, erano come una scuola
et academia ai giovanetti pittori e scultori et a tutti gl'altri che attendevano

al disegno; e particolarmente ai giovani nobili, atteso che il detto Magnifico
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