Page 662 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI GIULIANO ET ANTONIO DA SAN GALLO ARCHITETTI

FIORENTINI


Francesco di Paulo Giamberti, il quale fu ragionevole architetto al tempo di
Cosimo de' Medici e fu da lui molto adoperato, ebbe due figliuoli: Giuliano

et Antonio, i quali mise all'arte dell'intagliare di legno, e col Francione
legnaiuolo, persona ingegnosa, il quale similmente attendeva agl'intagli di
legno et alla prospettiva, e col quale aveva molto dimestichezza, avendo

eglino insieme molte cose e d'intaglio e d'architettura operato per Lorenzo
de' Medici; acconciò, il detto Francesco, Giuliano uno de' detti suoi figliuoli,
il quale Giuliano imparò in modo bene tutto quello che il Francione
gl'insegnò, che gl'intagli e le bellissime prospettive, che poi da sé lavorò
nel coro del Duomo di Pisa, sono ancor oggi, fra molte prospettive nuove,

non senza maraviglia guardate. Mentre che Giuliano attendeva al disegno
et il sangue della giovanezza gli bolliva, l'esercito del Duca di Calavria, per
l'odio che quel signore portava a Lorenzo de' Medici, s'accampò alla

Castellina per occupare il dominio alla Signoria di Fiorenza e per venire, se
gli fusse riuscito, a fine di qualche suo disegno maggiore; per che, essendo
forzato il Magnifico Lorenzo a mandare uno ingegnero alla Castellina, che
facesse molina e bastie e che avesse cura e maneggiasse l'artiglieria, il che
pochi in quel tempo sapevano fare, vi mandò Giuliano, come d'ingegno più

atto e più destro e spedito e da lui conosciuto, come figliuolo di Francesco,
stato amorevole servitore di casa Medici. Arrivato Giuliano alla Castellina,
fortificò quel luogo dentro e fuori di buone mura e di mulina, e d'altre cose

necessarie alla difesa di quella la provide. Dopo, veggendo gli uomini star
lontani all'artiglieria e maneggiarla e caricarla e tirarla timidamente, si
gettò a quella e l'acconciò di maniera che da indi in poi a nessuno fece
male, avendo ella prima occiso molte persone, le quali nel tirarla, per poco
giudizio loro, non avevano saputo far sì che nel tornare a dietro non

offendesse. Presa dunque Giuliano la cura della detta artiglieria fu tanta
nel tirarla e servirsene la sua prudenza che il campo del Duca impaurì di
sorte, che per questo et altri impedimenti ebbe caro di accordarsi e di lì

partirsi. Di che conseguì Giuliano non piccola lode in Fiorenza appresso
Lorenzo, onde fu poi di continuo ben veduto e carezzato. Intanto,
essendosi dato alle cose d'architettura, cominciò il primo chiostro di
Cestello, e ne fece quella parte che si vede di componimento ionico,
ponendo i capitelli sopra le colonne con la voluta che girando cascava fino

al collarino dove finisce la colonna, avendo sotto l'uovolo e fusarola fatto
un fregio alto il terzo del diametro di detta colonna; il quale capitello fu
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