Page 659 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Lorenzo teneva per fermo che coloro che nascono di sangue nobile possino
più agevolmente in ogni cosa venire a perfezzione, e più presto, che non
fanno per lo più le genti basse, nelle quali comunemente non si veggiono
quei concetti, né quel maraviglioso ingegno, che nei chiari di sangue si

vede; senza che, avendo i manco nobili il più delle volte a difendersi dallo
stento e dalla povertà, e per conseguente necessitati a fare ogni cosa
meccanica, non possono esercitare l'ingegno, né ai sommi gradi
d'eccellenza pervenire. Onde ben disse il dottissimo Alciato parlando dei

belli ingegni nati poveramente e che non possono sollevarsi per essere
tanto tenuti al basso dalla povertà, quanto inalzati dalle penne
dell'ingegno:



Ut me pluma levat, sie grave mergit onus.


Favorì dunque il Magnifico Lorenzo sempre i belli ingegni, ma

particolarmente i nobili che avevano a queste arti inclinazione; onde non è
gran fatto che di quella scuola uscissero alcuni che hanno fatto stupire il
mondo; e, che è più, non solo dava provisione da poter vivere e vestire a
coloro che, essendo poveri, non arebbono potuto esercitare lo studio del

disegno, ma ancora donativi straordinarii a chi meglio degl'altri si fusse in
alcuna cosa adoperato; onde, gareggiando fra loro i giovani studiosi delle
nostre arti, ne divennero, come si dirà, eccellentissimi. Era allora custode e
capo di detti giovani Bertoldo, scultore fiorentino, vecchio e pratico

maestro, e stato già discepolo di Donato; onde insegnava loro e parimente
aveva cura alle cose del giardino et a molti disegni, cartoni e modelli di
mano di Donato, Pippo, Masaccio, Paulo Ucello, fra' Giovanni, fra' Filippo e
d'altri maestri paesani e forestieri. E nel vero queste arti non si possono

imparare se non con lungo studio fatto in ritrarre e sforzarsi d'imitare le
cose buone. E chi non ha di sì fatte commodità, se bene è dalla natura
aiutato, non si può condurre, se non tardi, a perfezzione.

Ma tornando all'anticaglie del detto giardino, elle andarono la maggior
parte male l'anno 1494, quando Piero, figliuolo del detto Lorenzo, fu
bandito di Firenze; perciò che tutte furono vendute all'incanto. Ma non di

meno la maggior parte furono l'anno 1512 rendute al Magnifico Giuliano,
allora che egli e gl'altri di casa Medici ritornarono alla patria; et oggi per la
maggior parte si conservano nella guardaroba del Duca Cosimo. Il quale
esempio veramente magnifico di Lorenzo, sempre che sarà imitato da'

principi e da altre persone onorate, recherà loro onore e lode perpetua,
perché chi aiuta e favorisce nell'alte imprese i belli e pellegrini ingegni, da
e' quali riceve il mondo tanta bellezza, onore, comodo et utile, merita di
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