Page 663 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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ritratto da uno di marmo antichissimo, stato trovato a Fiesole da Messer
Lionardo Salutati, vescovo di quel luogo, che lo tenne con altre anticaglie
un tempo nella via di San Gallo in una casa e giardino dove abitava
dirimpetto a Santa Agata; il quale capitello è oggi appresso Messer

Giovanbatista da Ricasoli, vescovo di Pistoia, e tenuto in pregio per la
bellezza e varietà sua, essendo che fra gl'antichi non se n'è veduto un altro
simile. Ma questo chiostro rimase imperfetto per non potere fare allora
quei monaci tanta spesa.

Intanto, venuto in maggior considerazione Giuliano appresso Lorenzo, il
quale era in animo di fabricare al Poggio a Caiano, luogo fra Fiorenza e

Pistoia, e n'aveva fatto fare più modelli al Francione et ad altri, esso
Lorenzo fece fare di quello che aveva in animo di fare un modello a
Giuliano, il quale lo fece tanto diverso e vario dalla forma degl'altri e tanto
secondo il capriccio di Lorenzo che egli cominciò subitamente a farlo

mettere in opera come migliore di tutti; et accresciutogli grado per queste,
gli dette poi sempre provisione. Volendo poi fare una volta alla sala grande
di detto palazzo nel modo che noi chiamiamo a botte, non credeva Lorenzo
che per la distanzia si potesse girare; onde Giuliano, che fabricava in

Fiorenza una sua casa, voltò la sala sua a similitudine di quella per far
capace la volontà del magnifico Lorenzo; per che egli quella del Poggio
felicemente fece condurre. Onde la fama sua talmente era cresciuta che a'
preghi del Duca di Calavria fece il modello d'un palazzo, per commissione

del Magnifico Lorenzo che doveva servire a Napoli, e consumò gran tempo
a condurlo. Mentre adunque lo lavorava, il castellano di Ostia, vescovo
allora della Rovere, il quale fu poi co 'l tempo Papa Giulio II, volendo
acconciare e mettere in buono ordine quella fortezza, udita la fama di

Giuliano, mandò per lui a Fiorenza, et ordinatoli buona provisione ve lo
tenne due anni a farvi tutti quegli utili e comodità che poteva con l'arte
sua. E perché il modello del Duca di Calavria non patisse e finir si potesse,
ad Antonio suo fratello lasciò che con suo ordine lo finisse, il quale nel

lavorarlo aveva con diligenza seguitato e finito, essendo Antonio ancora di
sofficienza in tale arte non meno che Giuliano. Per il che fu consigliato
Giuliano da Lorenzo Vecchio a presentarlo egli stesso, acciò che in tal
modello potesse mostrare le difficultà che in esso aveva fatto; laonde partì

per Napoli e, presentato l'opera, onoratamente fu ricevuto, non con meno
stupore de lo averlo il Magnifico Lorenzo mandato con tanto garbata
maniera, quanto con maraviglia per il magisterio de l'opera nel modello; il
quale piacque sì che si diede con celerità principio all'opera vicino al Castel

Nuovo.

Poi che Giuliano fu stato a Napoli un pezzo, nel chiedere licenza al Duca
per tornare a Fiorenza, gli fu fatto dal re presenti di cavalli e vesti e fra
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