Page 715 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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l'uno et alcuni maggiori, con istorie di pitture a olio, di figure, di sette o
otto braccia le maggiori. Nelle quali storie, cominciandosi dal primo
principio, sono gl'accrescimenti e gl'onori, le vittorie e tutti i fatti egregii
della città di Fiorenza e del dominio; e particolarmente la guerra di Pisa e

di Siena con una infinità d'altre cose, che troppo sarei lungo a raccontarle.
E si è lasciato conveniente spazio di sessanta braccia per ciascuna delle
facciate dalle bande, per fare in ciascuna tre storie che corrispondino al
palco quanto tiene lo spazio di sette quadri da ciascun lato che trattano

delle guerre di Pisa e di Siena. I quali spartimenti delle facciate sono tanto
grandi che non si sono anco veduti maggiori spazii per fare istorie di
pitture, né dagl'antichi, né dai moderni. E sono i detti spartimenti ornati di
pietre grandissime, le quali si congiungono alle teste della sala, dove da

una parte, cioè verso tramontana, ha fatto finire il signor Duca, secondo
che era stata cominciata e condotta a buon termine da Baccio Bandinelli,
una facciata piena di colonne e pilastri e di nicchie piene di statue di
marmo, il quale appartamento ha da servire per udienza publica, come a

suo luogo si dirà. Dall'altra banda dirimpetto a questa, ha da esser in
un'altra simile facciata, che si fa dall'Amannato, scultore et architetto, una
fonte che getti acqua nella sala, con ricco e bellissimo ornamento di
colonne e di statue di marmo e di bronzo. Non tacerò che per essersi alzato

il tetto di questa sala dodici braccia, ella n'ha acquistato non solamente
sfogo, ma lumi assaissimi, perciò che oltre gl'altri, che sono più in alto, in
ciascuna di queste testate vanno tre grandissime finestre, che verranno col
piano sopra un corridore, che fa loggia dentro la sala e da un lato, sopra

l'opera del Bandinello, donde si scoprirà tutta la piazza con bellissima
veduta. Ma di questa sala e degli altri acconcimi che in questo palazzo si
sono fatti e fanno si ragionerà in altro luogo più lungamente. Questo per
ora dirò io, che, se il Cronaca e quegli altri ingegnosi artefici che dettono il

disegno di questa sala potessino ritornar vivi, per mio credere non
riconoscerebbero né il palazzo, né la sala, né cosa che vi sia; la qual sala,
cioè quella parte che è in isquadra, è lunga braccia novanta e larga braccia
trentotto, senza l'opere del Bandinello e dell'Amannato.

Ma tornando al Cronaca, ne gl'ultimi anni della sua vita, eragli entrato nel
capo tanta frenesia delle cose di fra' Girolamo Savonarola che altro che di

quelle sue cose non voleva ragionare. E così vivendo, finalmente d'anni LV
d'una infirmità assai lunga si morì. E fu onoratamente sepolto nella chiesa
di Santo Ambruogio di Fiorenza nel MDIX, e non dopo lungo spazio di
tempo gli fu fatto questo epitaffio da Messer Giovanbattista Strozzi:



CRONACA
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