Page 714 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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specchio, e nella facciata che è dirimpetto a questa, dal lato di ponente,
era un altare dove si diceva messa con una tavola di mano di fra'
Bartolomeo, come si è detto, et a canto all'altare la bigoncia da orare. Nel
mezzo poi della sala erano panche in fila et a traverso, per i cittadini; e nel

mezzo della ringhiera et in su le cantonate erano alcuni passi con sei gradi
che facevano salita e commodo ai tavolacini, per raccorre i partiti. In
questa sala, che fu allora molto lodata, come fatta con prestezza e con
molte belle considerazioni, ha poi meglio scoperto il tempo gli errori

dell'esser bassa, scura, malinconica e fuor di squadra. Ma nondimeno
meritano il Cronaca e gl'altri di esser scusati, sì per la prestezza con che fu
fatta, come volleno i cittadini, con animo d'ornarla col tempo di pitture e
metter il palco d'oro, e sì perché infino allora non era stato fatto in Italia la

maggior sala, ancor che grandissime siano quella del palazzo di S. Marco in
Roma, quella del Vaticano fatta da Pio II et Innocenzio Ottavo, quella del
castello di Napoli, del palazzo di Milano, d'Urbino, di Vinezia e di Padoa.

Dopo questo fece il Cronaca, col consiglio dei medesimi, per salire a questa
sala, una scala grande, larga sei braccia, ripiegata in due salite e ricca
d'ornamenti di macigno, con pilastri e capitelli corinzi e cornici doppie, e

con archi della medesima pietra, le volte a mezza botte e le finestre con
colonne di mischio et i capitelli di marmo intagliato. Et ancora che questa
opera fusse molto lodata, più sarebbe stata se questa scala non fusse
riuscita malagevole e troppo ritta, essendo che si poteva far più dolce,

come si sono fatte al tempo del Duca Cosimo, nel medesimo spazio di
larghezza e non più, le scale nuove fatte da Giorgio Vasari, dirimpetto a
questa del Cronaca, le quali sono tanto dolci et agevoli che è quasi il salirle
come andare per piano. E ciò è stato opera del detto signor Duca Cosimo,

il quale, come è in tutte le cose e nel governo de' suoi popoli di felicissimo
ingegno e di grandissimo giudizio, non perdona né a spesa, né a cosa
veruna, perché tutte le fortificazioni et edificii publici e privati corrispondino
alla grandezza del suo animo e siano non meno belli che utili, né meno utili

che belli. Considerando dunque Sua Eccellenza che il corpo di questa sala è
il maggiore e più magnifico e più bello di tutta Europa, si è risoluta, in
quelle parti che sono difettose, d'acconciarla et in tutte l'altre col disegno
et opera di Giorgio Vasari aretino farla ornatissima sopra tutti gl'edifizii

d'Italia; e così, alzata la grandezza delle mura sopra il vecchio dodici
braccia, di maniera che è alta, dal pavimento al palco, braccia trentadua, si
sono ristaurati i cavalli fatti dal Cronaca, che reggono il tetto, e rimessi in
alto con nuovo ordine e rifatto il palco vecchio che era ordinario e semplice

e non ben degno di quella sala, con vario spartimento, ricco di cornici,
pieno d'intagli e tutto messo d'oro, con trentanove tavole di pitture in
quadri, tondi et ottangoli, la maggior parte de' quali sono di nove braccia
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