Page 710 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Era allora in Fiorenza quel Filippo Strozzi, che oggi a differenza del figliuolo
si chiama il Vecchio, il quale per le sue ricchezze desiderava lassare di sé
alla patria et a' figliuoli, tra le altre, memoria di un bel palazzo. Per la qual
cosa Benedetto da Maiano, chiamato a questo effetto da lui, gli fece un
modello isolato intorno intorno, che poi si mise in opera, ma non
interamente, come si dirà di sotto, non volendo alcuni vicini fargli
commodità de le case loro. Onde cominciò il palazzo in quel modo che poté
e condusse il guscio di fuori, avanti la morte di esso Filippo, presso che alla
fine; il quale guscio è d'ordine rustico e graduato, come si vede, perciò che
la parte de' bozzi dal primo finestrato in giù, insieme con le porte, è rustica
grandemente e la parte che è dal primo finestrato al secondo è meno
rustica assai. Ora accadde che, partendosi Benedetto di Fiorenza, tornò a
punto il Cronaca da Roma; onde essendo messo per le mani a Filippo, gli
piacque tanto per il modello che gli fece del cortile e del cornicione che va
di fuori intorno al palazzo, che, conosciuta l'eccellenza di quell'ingegno,
volle che poi il tutto passasse per le sue mani, servendosi sempre poi di lui.
Fecevi dunque il Cronaca, oltra la bellezza di fuori con ordine toscano, in
cima una cornice corinzia molto magnifica, che è per fine del tetto; della
quale la metà al presente si vede finita con tanta singolar grazia che non vi
si può apporre, né si può più bella disiderare. Questa cornice fu ritratta dal
Cronaca e tolta e misurata a punto in Roma da una antica che si truova a
Spoglia Cristo, la quale, fra molte che ne sono in quella città, è tenuta
bellissima; bene è vero ch'ella fu dal Cronaca ringrandita a proporzione del
palazzo, acciò facesse proporzionato fine et anche col suo agetto tetto a
quel palazzo, e così l'ingegno del Cronaca seppe servirsi delle cose d'altri e
farle quasi diventar sue. Il che non riesce a molti, perché il fatto sta non in
aver solamente ritratti e' disegni di cose belle, ma in saperle accommodare
secondo che è quello a che hanno a servire, con grazia, misura,
proporzione e convenienza. Ma quanto fu e sarà sempre lodata questa
cornice del Cronaca, tanto fu biasimata quella che fece nella medesima
città al palazzo de' Bartolini Baccio d'Agnolo, il quale pose sopra una
facciata piccola e gentile di membra, per imitare il Cronaca, una gran
cornice antica misurata a punto dal frontespizio di Monte Cavallo, ma tornò
tanto male, per non avere saputo con giudizio accommodarla, che non
potrebbe star peggio e pare sopra un capo piccino una gran berretta. Non
basta agl'artefici, come molti dicono, fatto ch'egli hanno l'opere, scusarsi
con dire: elle sono misurate a punto dall'antico e sono cavate da' buoni
maestri, atteso che il buon giudizio e l'occhio più giuoca in tutte le cose,
che non fa la misura de le seste.
Il Cronaca dunque condusse la detta cornice con grande arte, insino al
mezzo intorno intorno a quel palazzo, col dentello et uovolo, e da due

