Page 708 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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sempre aveva diletto, continuando il verno e la state il lavoro del muro, il
quale chi è sano fa divenire infermo, prese tanta umidità che la borsa de'
granelli si gli riempié d'acqua, talmente che, foratagli da' medici, in pochi
giorni rese l'anima a chi gliene aveva donata. E come buon cristiano prese i
Sacramenti della chiesa e fece testamento. Appresso, avendo speziale
divozione nei romiti camaldolesi, i quali vicino ad Arezzo venti miglia sul
giogo d'Apennino fanno congregazione, lasciò loro l'avere et il corpo suo. Et
a Pastorino da Siena suo garzone, ch'era stato seco molti anni, lasciò i vetri
e le masserizie da lavorare et i suoi disegni che n'è nel nostro libro una
storia, quando Faraone somerge nel Mar Rosso. Il Pastorino ha poi atteso a
molte altre cose pur dell'arte et alle finestre di vetro, ancora che abbia
fatto poi poche cose di quella professione. Lo seguitò anco molto un Maso
Porro cortonese che valse più nel commetterle e nel cuocere i vetri che nel
dipignerle. Furono suoi creati Battista Borro aretino, il quale delle fenestre
molto lo va imitando et insegnò i primi principii a Benedetto Spadari et a
Giorgio Vasari aretino.
Visse il priore anni LXII e morì l'anno MDXXXVII. Merita infinite lodi il
priore, da che per lui in Toscana è condotta l'arte del lavorare i vetri con
quella maestria e sottigliezza che desiderare si puote. E perciò, sendoci
stato di tanto beneficio, ancora saremo a lui d'onore e d'eterne lode
amorevoli esaltandolo nella vita e nell'opere del continovo.