Page 719 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Nostra Donna intera col Putto fra le ginocchia, un San Giovannino et
un'altra testa; il qual quadro, che è tenuto delle migliori opere che facesse,
non si potendo vedere il più dolce colorito, è oggi appresso Messer Filippo
Spini, tesauriere dell'illustrissimo Prencipe di Fiorenza magnifico
gentiluomo e che molto si diletta delle cose di pittura.
Fra' molti ritratti che Domenico fece di naturale, che tutti sono belli e molto
somigliano, quello è bellissimo che fece di monsignore Messer Piero
Carnesecchi allora bellissimo giovinetto, al quale fece anco alcuni altri
quadri tutti belli e condotti con molta diligenza. Ritrasse anco in un quadro
la Barbara Fiorentina in quel tempo famosa, bellissima cortigiana e molto
amata da molti non meno che per la bellezza, per le sue buone creanze e
particolarmente per essere bonissima musica e cantare divinamente. Ma la
migliore opera che mai condusse Domenico fu un quadro grande, dove fece
quanto il vivo una Nostra Donna con alcuni Angeli e putti et un San
Bernardo che scrive; il qual quadro è oggi appresso Giovangualberto del
Giocondo e Messer Niccolò suo fratello, canonico di San Lorenzo di Firenze.
Fece il medesimo molti altri quadri che sono per le case de' cittadini e
particolarmente alcuni dove si vede la testa di Cleopatra, che si fa mordere
da un aspide la poppa; et altri dove è Lucrezia romana, che si uccide con
un pugnale. Sono anco di mano del medesimo alcuni ritratti di naturale e
quadri molto belli alla porta a Pinti in casa di Giulio Scali, uomo non meno
di bellissimo giudizio nelle cose delle nostre arti che in tutte l'altre migliori
e più lodate professioni. Lavorò Domenico a Francesco del Giocondo, in una
tavola per la sua capella nella tribuna maggiore della chiesa de' Servi in
Fiorenza, un San Francesco che riceve le stimmate; la quale opera è molto
dolce di colorito e morbidezza e lavorata con molta diligenza. E nella
chiesa di Cestello intorno al tabernacolo del Sagramento lavorò a fresco
due Angeli; e nella tavola d'una cappella della medesima chiesa fece la
Madonna co'l Figliuolo in braccio, San Giovanni Battista e San Bernardo et
altri Santi. E perché parve ai monaci di quel luogo che si portasse in queste
opere molto bene, gli feciono fare alla loro Badia di Settimo fuor di
Fiorenza in un chiostro le visioni del conte Ugo, che fece sette badie. E non
molto dopo dipinse il Puligo in sul canto di via Mozza da Santa Caterina in
un tabernacolo una Nostra Donna ritta col Figliuolo in collo, che sposa
Santa Caterina; et un San Piero martire. Nel castello d'Anghiari fece in una
Compagnia un Deposto di Croce, che si può fra le sue migliori opere
annoverare. Ma perché fu più sua professione attendere a quadri di Nostre
Donne, ritratti et altre teste che a cose grandi, consumò quasi tutto il
tempo in quelle. E se egli avesse seguitato le fatiche dell'arte e non più
tosto i piaceri del mondo come fece, arebbe fatto senza alcun dubbio molto
profitto nella pittura, e massimamente avendolo Andrea del Sarto suo