Page 843 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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maggior prudenza e saviezza, che possa essere in un uomo, è conoscersi, e
non presumere di sé più di quello che sia il valore. Finalmente avendo
molto acquistato nel lavorare assai, come che non avesse dalla natura
molto fiera invenzione, né altro che quello che s'aveva acquistato con
lungo studio, si morì l'anno 1524, d'età d'anni 42.
Fu discepolo del Francia Agnolo suo fratello, che avendo fatto un fregio che
è nel chiostro di San Brancazio e poche altre cose, si morì. Fece il
medesimo Agnolo a Ciano profumiero, uomo capriccioso et onorato par
suo, in un'insegna da botega una zingana che dà con molta grazia la
ventura a una donna. La quale invenzione di Ciano non fu senza misterio.
Imparò la pittura dal medesimo Antonio di Donnino Mazzieri, che fu fiero
disegnatore et ebbe molta invenzione in far cavalli e paesi; et il quale
dipinse di chiaro scuro il chiostro di Santo Agostino al Monte San Savino,
nel quale fece istorie del Testamento Vecchio, che furono molto lodate. Nel
Vescovado d'Arezzo fece la capella di San Matteo, e fra l'altre cose quando
battezza un re, dove ritrasse tanto bene un tedesco, che par vivo. A
Francesco del Giocondo fece dietro al coro della chiesa de' Servi di Fiorenza
in una capella la storia de' martiri, ma si portò tanto male, che avendo
oltre modo perso il credito, si condusse a lavorare d'ogni cosa. Insegnò
anco il Francia l'arte a un giovane detto Visino, il quale sarebbe riuscito
eccellente, per quello che si vide, se non fusse, come avvenne, morto
giovane, et a molti altri de' quali non si farà altra menzione. Fu sepolto il
Francia dalla compagnia di San Giobbe in S. Brancazio, dirimpetto alla sua
casa, l'anno 1525, e certo con molto dispiacere de' buoni artefici, essendo
egli stato ingegnoso e pratico maestro, e modestissimo in tutte le sue
azzioni.